Descrizione dell'allevamento
L'allevamento di questo caso clinico è un allevamento di riproduzione-moltiplicazione situato nella regione di Dongbei, nel nord-est della Cina, che ha un'alta densità di suini e si trova vicino a Shenyang, nella provincia di Liaoning. L'allevamento ha iniziato l'attività 3 anni fa, con edifici di nuova costruzione in un unico sito, ed è delimitato da una recinzione perimetrale.
I suinetti vengono svezzati, sia da scrofe pluripare che primipare, a 21 giorni, e poi allevati in capannoni di svezzamento adiacenti. Intorno alle 10 settimane di vita, i suini vengono spostati in capannoni separati per l'ingrasso/finissaggio. L'allevamento ha un gran numero di lavoratori. C'è anche un piccolo gruppo di esperti tecnici e veterinari, con alcuni consulenti esterni. L'allevamento acquista mangimi da un grande mangimificio. I suini pronti sono venduti localmente nei mercati di bestiame, a rivenditori ed a macelli. Le carcasse vengono raccolte dai camion per essere distrutte da aziende specializzate locali.
Le scrofe e le scrofette ricevono vaccini commerciali contro E. coli, parvovirus, mal rosso e leptospirosi. I suinetti vengono vaccinati in varie epoche tra le 2 e le 8 settimane di età contro la malattia di Aujesky, il micoplasma e l'afta epizootica con vaccini commerciali.
Come molti allevamenti in Cina, il tasso di mortalità nello svezzamento è generalmente dell'8-15%, principalmente a causa della PRRS e delle infezioni secondarie. Sia nei box dell'ingrasso che nell'allevamento, la mortalità era, in generale, molto più bassa (0-3%).
Presentazione del caso
Da maggio fino a giugno 2018, la zona delle scrofe è stata rifornita con diversi lotti di scrofette (fino ad un totale di 4.500 scrofe in età adulta, di una età uguale o superiore ai 3 mesi). Questi lotti di scrofette erano arrivati con varie spedizioni in camion provenienti da aziende locali di riproduzione del nord-est della Cina.
Da maggio fino al 14 agosto 2018, 18 dei 4.500 capi erano stati sacrificati o erano morti a causa di diversi problemi endemici (meno di 1 per settimana).
Il 15 agosto, è stato osservato che vari suini di un capannone erano apatici, avevano molta febbre e mostravano secrezioni sanguinolente, con 3 soggetti morti.
Il 16 agosto, vennero rilevati 10 suini ammalati ed 8 suini morti.
Il 17 agosto, vennero constatati 150 suini ammalati e 23 suini morti.
Il 18 agosto vennero rilevati 300 suini ammalati e 26 suini morti.
Arrivati al 19 agosto, vennero contati un totale di 615 suini ammalati ed 88 suini morti.
Da lì, il caso clinico è progredito rapidamente, con un gran numero di suini morti e morenti scoperti dai lavoratori per un periodo di 4 giorni.
Una squadra di esperti veterinari andò nei box colpiti in cui erano ospitati i suini morti e ammalati. Il team ha confermato, clinicamente, che i suini rimasti erano, in generale, apatici, abbattuti e rannicchiati tra di loro. Questi suini avevano frequentemente febbre alta (41-42 ° C). Gli unghielli avevano un aspetto normale. Molti suini avevano mostrato una secrezione schiumosa nel muso, che in molti casi conteneva materiale sanguinolento. Alcuni suini hanno mostrato un flusso sanguinolento dall'ano. Molti soggetti hanno mostrato difficoltà a respirare e di solito erano sdraiati su un fianco nel tentativo di migliorare la respirazione. La pelle e le mucose dei suini avevano un aspetto itterico/giallastro. Molti suini hanno avuto emorragie irregolari (petecchie) sulla pelle del torace e dell'addome.
Il team ha effettuato necroscopie complete su diversi suini colpiti, scegliendo casi acuti recenti. C'erano numerose emorragie evidenti presenti nella maggior parte dei linfonodi. I linfonodi mesenterici, per esempio, avevano l'aspetto di un grappolo grande d'uva di color viola.
La trachea ed i bronchi avevano una grande quantità di liquido schiumoso edematoso con un pò di sangue, confermando così la fonte della secrezione nasale. I polmoni avevano una certa congestione diffusa ed edema, ma per il resto erano normali.
Il fegato e la milza presentavano una dimensione marcatamente aumentata. La cistifellea presentava emorragie scure e molto visibili. L'aumento di dimensione della milza era diffuso, con una consistenza solida e dura e una dimensione tra 4 e 6 volte la sua dimensione normale.
C'era del liquido ascitico presente nell'addome. Le lesioni cutanee (petecchie e ittero) sono state osservate anche durante l'autopsia.
I lavoratori dell'allevamento avevano aggiunto antibiotici nell'acqua e nel mangime, senza ottenere effetti chiari.
Diagnosi differenziale degli episodi di mortalità elevata nei suini adulti
Questo caso clinico non sembra essere congruente con un problema tossico o fisico, come per esempio l'elettrocuzione. Gli episodi di elevata mortalità nei suini adulti possono essere causate da diversi importanti agenti infettivi. I risultati nei polmoni non hanno supportato una diagnosi di APP causata da Actinobacillus pleuropneumoniae. Altre possibili cause di elevata mortalità potrebbero includere un virus della PRRS molto patogeno e circovirus, con infezioni secondarie o altri agenti, come la peste suina classica dovuta al pestivirus. Tuttavia, i risultati di una grave febbre emorragica insieme a una grande splenomegalia erano molto indicativi della peste suina africana (PSA).
La storia clinica, i sintomi e le scoperte delle necroscopie suggeriscono che un ceppo patogeno della peste suina africana (PSA) aveva colonizzato l'allevamento nelle settimane precedenti allo scoppio di episodi con elevata mortalità.
Indagini successive e misure adottate
La regione di Dongbei in Cina ha connessioni dirette con la Russia, che ha subito numerosi focolai di PSA causate dal ceppo Georgia. I focolai russi hanno avuto origine in allevamenti vicini ai porti del Mar Nero, dove venivano forniti residui di cibo dalle navi ai suini. Le analisi condotte sul ceppo cinese del virus della PSA hanno dimostrato che è identico al ceppo Georgia. Pertanto, è probabile che l'infezione in questo allevamento in Dongbei provenisse da rotte commerciali e camion, e che abbia raggiunto allevamenti vicini e l'azienda in questione che è oggetto di questo studio.
Il virus della PSA è un virus DNA complesso e di grandi dimensioni con più strati esterni e numerosi meccanismi progettati per prevenire una reazione immunologica nel suino ospite.
Pertanto, si prevede che lo sviluppo di un vaccino morto o di subunità abbia scarso valore per il controllo della PSA. Lo sviluppo di un vaccino vivo attenuato adatto non ha ancora avuto successo.
La chiave per il controllo della PSA sta, attualmente, nel depopolamento degli allevamenti colpiti e nella prevenzione di nuovi casi attraverso misure severe di biosicurezza. Il virus della PSA viene trasmesso principalmente attraverso il contatto con suini infetti (tra cui il cinghiale) o materiale proveniente dai suini, come le carni suini ed i loro visceri. Ci sono pochi cinghiali nella regione di Dongbei, anche se sono più comuni nelle regioni meridionali della Cina e nelle province montane.