Descrizione dell'allevamento
Il processo respiratorio che si descrive in questo caso clinico è accaduto in suinetti svezzati provenienti da un allevamento di 1050 scrofe situato in Catalunya, nel Nord-Est della Penisola Iberica.
Il programma sanitario dell'allevamento è il seguente:
- Vaccino vivo contro la Malattia d'Aujeszky a tappeto 3 volte all'anno.
- Vaccino vivo contro la PRRS, a tappeto 3 volte all'anno.
- Coli + clostridium a 60 e 90 gg di gravidanza nelle primipare e a 90 nelle pluripare.
- Parvovirus e mal rosso dopo ogni parto.
- Antiparassitario interno-esterno con una ivermectina iniettabile prima di ogni parto.
I suinetti si vaccinano contro il micoplasma prima dello svezzamento(con 19-20 gg di vita), e contro il circovirus a 5 settimane di vita in svezzamento.
Esistono 3 siti distinti di svezzamento:
- Capannone A di 2200 posti situato a 300 metri dall'allevamento delle scrofe.
- Capannone B di 1000 posti situato a 50 km dall'allevamento delle scrofe.
- Capannone C di 1200 posti situato a 70 km dall'allevamento delle scrofe.
Ognuno dei tre capannoni di svezzamento ha diverse sale con una capacità tra i 150 e 300 suinetti. I tre capannoni vengono riempiti consecutivamente, facendo il tutto-pieno tutto-vuoto per sala ma non per capannone.
L'allevamento funziona in bande settimanali e svezza a tre settimane d'età.
Situazione precedente alla comparsa del caso respiratorio
L'allevamento si era mantenuto stabile alla PRRS durante gli ultimi 12 mesi. Il virus della PRRS non ricircolava in svezzamento. I suinetti lasciavano lo svezzamento sierologicamente negativi.
La mortalità in svezzamento nella fase precedente alla comparsa del problema era data da qualche caso sporadico di diarrea da coli, alla comparsa in alcuni lotti di epidermite essudativa ed a suinetti svezzati di basso peso che non si adattavano all'alimentazione.
Comparsa del caso
In agosto compare un focolaio di tosse in suinetti di 8-9 settimane di vita nello svezzamento A. Apparentemente sembrava un focolaio “normale”, di quelli che si curano con alcuni giorni di medicazione antibiotica (doxiciclina) nell'acqua da bere, però la verità fu che in questo caso i suini non risposero al trattamento.
Nelle settimane seguenti, la stessa casistica comparse in altri lotti di suinetti quando arrivavano a questa stessa età. La sintomatologia fu sempre la stessa e comunque con il passare delle settimane si aggravava: i suini iniziavano a tossire, comparivano suini con dispea, alcuni di questi con temperature superiori a 40 ºC e si riduceva il consumo di mangime.
Si utilizzarono altri trattamenti antibiotici (doxiciclina, amoxicillina, sulfamidici+trimetroprim, macrolidi) nell'acqua di bevanda, così come il florfenicolo nel mangime. Nessuno di questi trattamenti ebbe alcun effetto sulla comparsa della malattia nè fu capace di ridurre la gravità o la durata.
L'uso di un FANS orale (ketoprofene) sí che migliorava lo stato generale degli animali, però il processo respiratorio ugualmente durava 10-15 gg per i vari lotti di suini.
La comparsa della malattia non era legata ad un capannone di svezzamento ma compariva indistintamente nei 3 capannoni di svezzamento.
Evoluzione
Durante i due mesi seguenti (settembre ed ottobre 2012), gli stessi episodi di tosse e dispnea si ripetevano con 2 particolarità:
1. Compariva ogni volta in suini sempre più giovani, iniziando già i problemi la settimana successiva allo svezzamento (4 settimane di vita). Alcuni degli animali colpiti soffrivano una difficoltà respiratoria grave e diventavano molto magri così come mostra il seguente video:
Nelle necroscopie effettuate in allevamento riscontravamo polmoni con gravi lesioni di consolidamento polmonare, in generale con distribuzione cranio-ventrale però in altri casi , come nelle immagini 1 e 2 , erano distribuite in tutto il polmone.
A parte le lesioni polmonari, non riscontravamo altri organi colpiti.
Immagine 1. Consolidamento polmonare.
Immagine 2. Consolidamento polmonare ed enfisema in un suinetto morto in allevamento a 5 settimane di vita.
2. A parte l'episodio della malattia respiratoria, aumentarono di molto i casi di animali che presentavano artriti, zoppie, così come le mortalità improvvise che furono responsabili del 40% dei morti in alcuni lotti.
Alla necroscopia questi animali presentavano lesioni da polisierositi compatibili con la malattia di Glässer.
Infatti, la mortalità associata al caso era dovuta più ai suini che presentavano questa patologia “secondaria” che alla malattia respiratoria in sé.
Se compariamo la mortalità in svezzamento del periodo precedente al caso con quella registata durante il focolaio respiratorio, l'aumento fu del 2,3 al 2,7%.
Da metà settembre si decise di iniettare tutti suinetti a 4 settimane di vita con tildipirosina. Con questa medicazione riuscimmo a ridurre in parte la mortalità associata ma comunque non aveva alcun effetto sulla comparsa del problema respiratorio.
Situazione nell'allevamento delle scofe
Tra i mesi di settembre e dicembre, coincidente con il caso respiratorio, si ebbe un aumento degli aborti così come mostra il seguente grafico:
Grafico 1. Aborti mensili nel 2012
In nessun momento abbiamo correlato gli aborti con la problematica dei suinetti. Non si ebbe nessun altro parametro( nati morti, mortalità in lattazione) che fosse alterato, né si osservò alcun problema respiratorio, né la riduzione del consumo di mangime nelle scofe, né nei suinetti lattanti.
Diagnosi
1- Primo tentativo
1.1 Invio di suinetti vivi al laboratorio
Il 12 settembre 2012, durante la visita allo Svezzamento B, osservammo che i suinetti di 4-5 settimane iniziavano ad avere tosse. Molti di questi presentavano dispnea e si presentavano apatici.
Si selezionarono 2 suinetti che non avevano assunto antibiotici ed il 14 di settembre si inviarono al laboratorio.
L'informativa della necroscopia dettagliava: “si osservano consolidamenti polmonari cranio-ventrali bilaterali che colpisce la totalità dei lobi apicali e mediani, il terzo craniale dei diaframmatici e l'accessorio. Al taglio, i polmoni non rilasciano evidente materiale purulento". Nella fotografia 3 si osserva uno dei due polmoni:
Immagine 3. Consolidamento polmonare cranio-ventrale.
Lo studio anatomo-patologico riscontrò una “polmonite interstiziale subacuta intensa con broncopolmonite catarrale purulenta. Il resto degli organi non presentavano alcun tipo di lesione".
Entrambi i polmoni erano negativi al virus della PRRS con la PCR.
Uno dei polmoni diede positività all'influenza con la tecnica dell'immunoperossidasi, l'altro era negativo.
Non si ebbe crescita batterica significativa nelle "semine" effettuate .
L'informativa del laboratorio così recitava: “L'assenza di lesioni ai linfonodi permette di escludere una circovirosi suina. La positività all'influenza in un polmone ci potrebbe suggerire il ruolo di questo virus nella malattia, ma la necroscopia evidenziava che la lesione epiteliale non è microscopicamente chiara pertanto il ruolo del SIV nella malattia non può essere diagnosticata con certezza.”
1.2- Sieroprofilo
Simultaneamente si è realizzato un sieroprofilo in svezzamento e nella fase di ingrasso.
Non si osservò sieroconversione né alla PRRS né all'influenza (SIV) nei suinetti dopo l'episodio respiratorio.
Cosa avevamo a questo punto?
Il quandro clinico che avevamo ci faceva sospettare chiaramente di una malattia di origine virale:
- Il quadro clinico e i risultati di laboratorio scartavano il circovirus suino.
- L'assenza di sintomatologia nei riproduttori ed i risultati ottenuti ad oggi permettevano di scartare a priori la PRRS.
- I sintomi erano compatibili con l'influenza, ma finora i risultati analitici erano contraddittori.
Abbiamo deciso di realizzare altre analisi:
2- Secondo tentativo
2.1 Test rapido per la diagnosi di SIV in allevamento
Abbiamo realizzato un test che permette di rilevare in situ il SIV a partire da tamponi nasali. Abbiamo scelto 5 suinetti di 4 settimane di vita dello svezzamento B che presentavano segni tipici di malattia. 2 dei 5 soggetti avevano temperature a 40,3 ºC.
Il risultato del test fu negativo.
Immagine 4. Test rapido per la diagnosi di SIV in allevamento
2.2 Nuovo invio al laboratorio di suinetti malati di 7 settimane di età
Il 3 ottobre del 2012, abbiamo inviato 4 suinetti malati dallo svezzamento C.
I risultati furono i seguenti:
Rapporto della necroscopia: “Gli animali presentano pleuriti, pericarditi e peritoniti fibrinose. Due dei quali presentano inoltre mancanza di collassamento, edema e focolai di polmonite nel parenchima polmonare. Si osserva accumulo di liquido sieroso in cavità toracica di uno dei soggetti. Non si osservano altre lesioni”.
Diagnostica molecolare:
- Ricerca SIV nel tessuto bronchiale e polmonare: negativo.
- Ricerca Mycoplasma hyopneumoniae nel tessuto polmonare e bronchiale: positivo.
- Ricerca PRRS nel tessuto bronchiale, polmonare e tonsille: negativo.
Questi risultati sono stati sconcertanti, si continuava a non avere un agente eziologico come causa del problema.
Non abbiamo dato molta importanza alla presenza di Mycoplasma hyopneumoniae . Si sapeva che l'allevamento era positivo a questo patogeno e che gli animali erano anche vaccinati, ma si sa che la vaccinazione non esclude la malattia.
Dovevamo continuare la ricerca
3- Diagnosi definitiva
3.1 Polmoni inviati al laboratorio
Il 23 ottobre del 2012 siamo stati avvisati che nello svezzamento A c'erano 9 suinetti morti pochi minuti dopo la vaccinazione nei confronti del circovirus.
Mentre visitavamo l'allevamento abbiamo constatato che ad ogni settimana, a circa 10-12 giorni dopo lo svezzamento, i suinetti erano vaccinati per la circovirosi e iniettati con tildipirosina. Non era mai successo prima, ma questa settimana, dopo la vaccinazoine di 390 suinetti, 9 morirono.
Immagine 5. Suinetti morti a 10-12 giorni dopo lo svezzamento.
Osservando il resto del lotto e misurando loro la febbre, abbiamo visto che i suini iniziavano ad ammalarsi e l'allevatore ha percepito ugualmente questa situazione. La vaccinazione di questi animali portò alla morte di alcuni soggetti.
Sono stati inviati polmoni al laboratorio di due dei suinetti morti.
Il 7 novembre arrivano i risultati: entrambi i polmoni erano positivi alla PCR per l'influenza...
3.2-Fluidi orali
Il 6 novembre, altro lotto di animali iniziò la solita problematica al raggiungimento della quarta settimana di vita.
Siccome non avevamo ancora ricevuto i risultati dei polmoni inviati, avevamo deciso di prendere campioni di fluidi orali:
In 3 box, (ognuno con 25 suinetti) abbiamo disposto corde di cotone durante 30 minuti per permettere che i suinetti la mordessero. Dopo di che le corde sono state compresse ed i fluidi orali estratti. Da una di queste 3 corde non abbiamo ottenuto sufficiente materiale. Sono stati inviati i 2 campioni al laboratorio, ed il risultato fu di positività al virus influenzale alla PCR.
Trattamento e conclusioni finali
Sembra chiaro ora che il virus influenzale era l'agente eziologico del quadro respiratorio nei suinetti in svezzamento.
Si è deciso di vaccinare con un vaccino trivalente tutti i riproduttori, dato che la comparsa del problema era molto precoce per poter vaccinare i suinetti.
E' stata fatta la vaccinazione a tappeto il 21 dicembre 2012 con richiamo 3 settimane dopo.
Oggi non ci sono più problemi respiratori in svezzamento. I problemi associati di artriti e delle mortalità improvvise si sono ridotti ugualmente.
Nei prossimi lotti sarà tolta la medicazione preventiva con tildipirosina.
Rispetto alla risoluzione di questo caso , mi restano ancora alcune domande alle quali non ho trovato una risposta soddisfacente:
- Il quadro respiratorio iniziò a migliorare, anche prima dell'arrivo dei suinetti figli di madri vaccinate e rivaccinate. Che ci sia stata una "autoimmunizzazione" delle scrofe con il virus di campo e pertanto ha indotto all'aumento della protezione dei suinetti?
- Perché non è stato isolato alcun patogeno secondario (H. parasuis, P. multocida, ...) nei vari campioni inviati al laboratorio?
- Osservando l'evoluzione degli aborti: c'era correlazione con il virus influenzale?
Grafico 2. Aborti mensili da gennaio 2012 a gennaio 2013