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Strategie di riduzione degli antibiotici negli allevamenti di suini: vediamo una correlazione con l'aumento della mortalità in svezzamento?

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Nel 4° articolo della nostra serie, passiamo in rassegna le opinioni del nostro Gruppo di Esperti di salute dei suini sull'eventuale relazione tra l'aumento della mortalità in svezzamento che alcuni paesi hanno osservato negli ultimi anni e le strategie di riduzione degli antibiotici...

Come descritto nei precedenti articoli di questa serie, abbiamo intervistato veterinari di Stati Uniti, Italia, Danimarca e Spagna e abbiamo evidenziato le differenze nelle strategie di riduzione degli antibiotici utilizzate nei loro allevamenti. Per questo articolo, volevamo conoscere la loro opinione sul legame che alcuni esperti del settore hanno stabilito tra la riduzione dell'uso di antibiotici e l'aumento della mortalità post-svezzamento. Per fare ciò, passiamo come riferimento i dati registrati in Spagna, e analizzati dal gruppo di consulenza SIP, che hanno rivelato un aumento significativo della mortalità in svezzamento dell'1,7%, passando dall'8,7% nel 2018 al 10,3% nel 2019. Hai osservato questo aumento della mortalità?... Quali pensi siano state le cause?... In questo articolo, riassumiamo le loro opinioni su questo argomento e discutiamo alcuni dei possibili fattori che potrebbero aver influenzato questa tendenza...

Immagine 1. Suinetti nel reparto svezzamento.
Immagine 1. Suinetti nel reparto svezzamento.

Annalisa Scollo (Suivet Veterinary Practice, Italia) e Miguel Ángel Sanz (UVESA, Spagna) concordano sul fatto che negli ultimi anni nelle loro regioni sia stato osservato un aumento della mortalità in svezzamento. Miguel A. Sanz ha sottolineato che, sebbene la Spagna abbia registrato un aumento del 2% dal 2018, non cambierebbe nulla in questo scenario perché gli sforzi del settore suinicolo spagnolo hanno impedito che fosse molto maggiore ed ha permesso loro di essere dove sono oggi. Dice che "In Spagna si prevedeva un disastro nel settore in termini di mortalità in svezzamento: si parlava di un aumento fino al 10%, e non è stato così.". Secondo la sua esperienza, indica che, ora più che mai, gli allevatori devono essere molto vigili per prevenire possibili problemi nei suinetti. Devono essere molto attenti e reagire più velocemente perché le conseguenze possono essere più gravi di fronte ad una malattia. Crede che questa situazione li avvantaggerà e renderà il settore ancora più professionale a lungo termine.

Michael Agerley (Porcus Veterinary Services, Danimarca) ha spiegato che dieci anni fa, dopo l'attuazione dei loro programmi di riduzione degli antibiotici, i loro clienti hanno sperimentato un aumento della mortalità post-svezzamento durante il periodo di allevamento. Attualmente sono al 3-3,5%. A quel tempo il loro adattamento al cambiamento era più facile in quanto avevano un livello di uso di antibiotici inferiore rispetto ad altri paesi quando hanno iniziato. Ritiene che, nei tempi attuali, altri paesi debbano diminuire l'uso di maggiori quantità di antibiotici in un periodo di tempo più breve e questo potrebbe rendere l'impatto più drammatico.

Jean Paul Cano (Pipestone System, USA) ha condiviso che negli Stati Uniti, la mortalità allo svezzamento (da 3 a 10 settimane di età) è aumentata di circa l'1%, dal 5 al 6% in media negli ultimi tre anni. Tuttavia, attorno a questo parametro si osserva una sostanziale variabilità in base al flusso delle scrofe, all'allevatore, al sistema di produzione, allo stato di infezione da PRRS ed alla stagione dell'anno (maggiore mortalità in primavera). Una possibile causa di questo aumento della mortalità in svezzamento può essere la riduzione dell'uso di antibiotici dopo l'attuazione della Direttiva sui mangimi veterinari (VFD) nel 2015 e l'evoluzione di alcuni sistemi produttivi verso programmi per l'uso responsabile degli antibiotici. Ma, inoltre, è importante considerare che il settore suinicolo statunitense è cresciuto enormemente tra il 2016 ed il 2019, non c'è stato solo un aumento dell'inventario delle scrofe (che ha aumentato il volume dei suinetti svezzati da allevamenti con scrofe più giovani e che ha richiesto il mescolamento di scrofette di diversa provenienza), ma anche una maggiore produttività che probabilmente ha portato a problemi di flusso dei suini e densità di popolazione.

Alla nostra domanda sugli agenti o altri fattori che causano questo aumento nella mortalità, c'erano opinioni divergenti. In base alla loro esperienza, Annalisa Scollo, ritiene che questo aumento rifletta l'aumento dell'incidenza e della gravità della PRRS che gli allevamenti di scrofe hanno sperimentato negli ultimi anni. L'instabilità negli allevamenti di scrofe a causa del virus PRRS ha portato ad un aumento dei suinetti immunodepressi che raggiungono lo svezzamento. Questo problema, insieme al miglioramento genetico delle scrofe, che si traduce in un maggior numero di suinetti nati vivi per scrofa all'anno, sono stati i principali fattori che hanno determinato una maggiore mortalità in svezzamento, secondo Annalisa.

Michael Agerley ha un'opinione chiara sulla principale causa di aumento della mortalità in Danimarca: la diarrea post-svezzamento dovuta a livelli non corretti di proteine ​​e soia che sono stati utilizzati per formulare le diete dei suini dopo lo svezzamento. Come descritto in precedenza da Michael Agerley, le vecchie formulazioni di mangime provocavano diarrea post-svezzamento causata da batteri (ad es. Escherichia coli) che utilizzavano quel substrato proteico in più nell'intestino per replicarsi. Il risultato di questo problema ha colpito i suinetti causando livelli più elevati di malattia e una diminuzione dell'efficienza di crescita nel tempo.

Miguel Ángel Sanz è d'accordo con Michael Agerley, poiché ritiene che il principale fattore di questo aumento della mortalità siano stati gli episodi di diarrea post-svezzamento potenzialmente dovuti a E. Coli. Tuttavia, indica anche Streptococcus suis come una causa importante di questo aumento (immagine 2). Come gruppo, UVESA è stata in grado di controllare la diarrea, originariamente ritenuta un problema importante, con un'adeguata nutrizione, gestione e miglioramenti nelle loro strutture, e il resto della sfida è principalmente legata a problemi con Streptococcus suis e simili.

Immagine 2. Segni clinici di Streptococcus suis in suinetti post-svezzamento.
Immagine 2. Segni clinici di Streptococcus suis in suinetti post-svezzamento.

Jean Paul Cano ritiene che le possibili cause dell'aumento della mortalità in svezzamento negli USA possano essere diverse da quelle proposte dai veterinari europei. La PRRS rimane una sfida senza molti cambiamenti nella prevalenza e nella gravità. I sistemi che sono stati in grado di rimuovere il virus dagli allevamenti di scrofe e mantenerli negativi hanno visto miglioramenti significativi. A suo parere, l'emergere di nuovi isolati del virus dell'influenza A, e potenzialmente la diffusione del PCV2d, potrebbe aver avuto un impatto importante sulla salute post-svezzamento. Dal punto di vista batterico, la diffusione di ceppi di Streptococcus suis di origine europea e di ceppi altamente patogeni di Glaesserella parasuis hanno fatto sì che venissero ripetutamente riscontrati come causa di mortalità negli svezzamenti infetti...

Commenti sull'articolo

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08-Set-2021 sui.ass.Buonasera, secondo il dottor Michael Agerley quali sarebbero le proporzioni ideali tra soia e proteine per suinetti svezzati a 28 giorni di vita a 7 chilogrammi peso medio? Le sue ricerche si basano su una o più linee genetiche?
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