Gli uccelli silvestri sono ospiti naturali di Salmonella spp. per cui sono considerati possibili fonti di infezione di salmonella per le persone e per altri animali. Possono infettarsi negli ambienti contaminati e trasmetterla alle persone.(Figura 1)
Figura 1. Possibili vie di trasmissione di Salmonella spp. dagli uccelli silvestri all'uomo.
Esistono evidenze del ruolo degli uccelli silvestri nella contaminazione di mangimi e di episodi di salmonellosi nei bovini. Invece sono pochi gli studi che correlano la salmonellosi aviare a quella suina. L'importanza che questi uccelli hanno nel mantenere l'infezione negli allevamenti suinicoli può variare da una regione all'altra e dipende dalla situazione epidemiologica esistente.
Immagine 1. Possibile fonte di contaminazione del mangime da Salmonella spp. attraverso gli uccelli.
Quale ruolo ppossono avere i volatili silvestri nella salmonellosi suina in un paese ad elevata prevalenza?
Salmonellosi subclinica negli uccelli silvestri
La prevalenza della salmonellosi negli uccelli silvestri è generalmente bassa, ma possono subire l'influenza di vari fattoria (Tabella 1).
Tabella 1. Fattori potenzialmente coinvolti nella prevalenza di Salmonella spp. nei volatili silvestri.
Fattori | Maggior rischio | Minor rischio |
Stagioni dell'anno | Inverno | Altre stagioni |
Tipo di alimentazione | Rapaci Insettivori |
No rapaci Granivori |
Abitudini alimentari | A pavimento | In mangiatoie |
Abitudini migratorie | distanze corte | distanze lunghe |
Ambienti esterni | Urbano Agricolo |
Naturali |
Recentemente abbiamo studiato che l'importanza del fattore “ambiente attorno all'allevamento” potrebbe avere un'influenza sulla presenza della salmonellosi negli avicoli silvestri. Per questo durante 2 anni sono stati prelevati campioni fecali di 1.502 uccelli di oltre 50 specie diverse (la maggior parte passeri, storni, rondini, capinere, lavandaie, ecc e colombi) catturati nelle vicinanze di allevamenti suini in Spagna ed intorno alle zone naturali vicine a questi. (Tabella 2).
Tabella 2. Prevalenza di Salmonella spp. nei campioni fecali di avicoli silvestri.
Origine degli uccelli | Nº di campioni analizzati (nº uccelli) | Nº campioni + |
Prevalenza (%) |
Contorno naturale | 431 (581) | 2 | 0,46 |
Intorno agli allevamenti suinicoli | 379 (921) | 13 | 3,46 |
TOTALE | 810 (1.502) | 15 | 1,85 |
E' stata isolata Salmonella spp. nell'1,85% (15) dei campioni analizzati. In principio si potrebbe dire che il rischio di salmonellosi associato agli avicoli silvestri sarebbe molto limitato. Tuttavia, quando si considera l'origine degli uccelli la proporzione di campioni positivi a Salmonella spp. fu significativamente maggiore quando proveniva da uccelli catturati vicino agli allevamenti di suini.
Dopo aver regolato e valutato i fattori indicati nella Tabella 1 ed il numero di uccelli che componeva ogni campione fecale, la probabilità di trovare un campione contaminato da Salmonella spp. fu 16,5 volte maggiore (Intervallo di attendibilità del 95%= 5,2-52,6) se proveniva da uccelli catturati nelle vicinanze degli allevamenti suinicoli, comparato con quelli provenienti da uccelli catturati in zone a distanza dagli stessi allevamenti. Riguardo all'intervallo di attendibilità, questa probabilità potrebbe arrivare ad essere più di 50 volte superiore.
Relazione tra i ceppi isolati dagli avicoli silvestri e quelli dagli allevamenti suinicoli
In 9 (21,4%) di 42 allevamenti di suini in cui sono stati catturati gli uccelli fu isolata Salmonella spp. Poco più della metà di questi allevamenti, erano risultati positivi anche loro alla Salmonella spp. dai campioni di feci dei suini.
Nel 44% degli allevamenti ove fu isolata Salmonella spp. sia dei campioni fecali dei suini sia degli uccelli, si osservò una evidente correlazione tra i ceppi provenienti da entrambi i campioni, confermando la trasmissione di Salmonella spp. tra uccelli e suini. Il sierotipo di Salmonella più frequente trovato negli uccelli fu Thyphimurium, uguale al sierotipo trovato anche nei suini.
In alcuni allevamenti sono state identificate diverse specie di uccelli infetti (passeri, storni e rondini) da Salmonella spp., essendo il codice genetico dei differenti ceppi isolati identici e coincidenti a sua volta con quello osservato nei suini. Questa correlazione è avvenuta principalmente negli allevamenti dove si osservò una grande densità di uccelli oppure quando questi erano presenti facilmente all'interno dei capannoni (foto 2, 3 e 4).
Immagine 2. Presenza di grande densità avicola in un allevamento di suini.
Immagine 3. Sinistra. Muretti con abbondanza di feci di uccelli, evidenziata dall'entrata costante di questi nei capannoni. Destra. Dettaglio del pavimento di un ingrasso con feci di uccelli silvestri dopo aver lavato e disinfettato.
Foto 4. Reti anti-passeri danneggiate, errore comune nei protocolli di biosicurezza degli allevamenti.
Gli uccelli: vittime o responsabili dell'infezione negli allevamenti di suini?
Per rispondere a questa domanda, furono analizzati i profili degli antibiogrammi di tutti i ceppi isolati di Salmonella spp. Si poteva sperare che se i ceppi provenissero dagli uccelli silvestri, questi non presentassero resistenza o almeno la non coincidenza con la resistenza osservata nei suini, dove si stima che l'80% dei ceppi isolati presentano antibioticoresistenza.
La grande maggioranza (94,4%) dei ceppi di Salmonella spp. isolate a partire dalle feci dei suini presentarono almeno un tipo di antibioticoresistenza (Tabella 2). Al contrario, i ceppi provenienti dagli uccelli silvestri furono maggiormente sensibili agli antibiotici (74%), e quando mostravano resistenza, generalmente questa non coincideva con quanto osservato nei ceppi di Salmonella isolati a partire dai campioni dei suini dell'allevamento di corrispondenza.
Tabella 2. Prevalenza di resistenza agli antibiotici negli isolamenti di Salmonella spp. provenienti da avicoli e suini.
Campioni + | Resistenti (%) | Poliresistenza* (%) | |
Suini | 54 | 51 (94,4) | 50 (92,6) |
Uccelli | 27 | 7 (26) | 6 (22,2) |
*Ad oltre 2 antibiotici
Solamente in due allevamenti tutti i ceppi di Salmonella spp. isolati nei suini risultarono sensibili a tutti gli antibiotici testati. In questi allevamenti, gli isolamenti ottenuti dagli uccelli hanno avuto ugualmente risultati di sensibilità agli antibiotici testati.
Conclusioni
- Gli allevamenti suini agiscono come facilitatori della trasmissione della salmonellosi tra gli uccelli silvestri, indipendentemente dall'origine primaria dell'infezione (uccelli o suini).
- Il grado di concentrazione degli uccelli negli allevamenti influenza molto la trasmissione dell'infezione, confermata dalla correlazione genetica osservata tra i differenti isolamenti delle due specie, avvenuta solamente quando la presenza degli uccelli in allevamento era molto intensa.
- L'osservazione dello stesso ceppo di Salmonella nei suini e negli uccelli catturati in questi allevamenti metti in evidenza la necessità di aumentare le misure di biosicurezza negli allevamenti, in modo che non ci sia contatto diretto tra uccelli e suini.
- Il ruolo che possono avere gli avicoli silvestri nella diffusione di questa infezione non deve essere sottovalutato.