Sappiamo da tempo che,tra tutte le specie testate,i suinetti sono quelli che nascono con i minori livelli circolanti di 25(OH)D. Il trasferimento placentare di vitamina D dalla madre ai suinetti è molto limitato. Prima di allattare, la concentrazione sierica di 25(OH)D nei suinetti è, normalmente, minore di 5 ng/ml (Goff et al, 1984), però può variare dipendendo dalla dieta della scrofa.Il colostro contiene poca vitamina D; i suinetti ben colostrati riceveranno un miglioramento nei livelli di vitamina D. A 10 giorni di età il suinetto allevato in un capannone normalmente ha un livello di 25-(OH)D di circa 10 ng/ml (Goff et al., 1984), che si riduce a meno di 8 ng/ml a 21 giorni di età (Witschi et al. 2011). Questo non è sufficiente per garantire un corretto sviluppo osseo,però mantiene la maggior parte dei suini sufficientemente fino a quando consumeranno diete arricchite con vitamina D. Dopo lo svezzamento, la 25(OH)D sierica aumenta lentamente con il consumo della dieta starter, che contiene vitamina D. Tuttavia,sebbene i mangimi post-svezzamento contengano da 6-8 volte i fabbisogni di vitamina D consigliati dalla NRC, la concentrazione sierica di 25(OH)D del suinetto a 33gg di vita è sotto dei 15 ng / ml. Anche a 77 giorni di vita la 25(OH)D sierica rimane sotto dei 20 ng/ml. E' possibile che i fabbisogni della NRC necessitino di una revisione per gli attuali suinetti che vivono al chiuso. Una osservazione interessante è che i suinetti allevati da scrofe allevate all'aria aperta e con esposizioni al sole d'estate hanno concentrazioni sieriche di 25(OH)D superiori a 50 ng/ml a 21 giorni d'età! Sono valori simili alle concentrazioni nell'uomo o in altri animali esposti alla luce solare.Chissà, questi valori devono essere considerati normali?.
Il trasferimento placentare di vitamina D dalla scrofa ai suinetti può essere migliorato un pò somministrando dosi massiccie di vitamina D (5 milioni di UI per via intramuscolare) alla scrofa prima del parto. I suinetti della scrofa alla quale è stato applicato questo trattamento,possono raggiungere gli 11-14 ng 25(OH)D / ml nel siero alla nascita.Questa somministrazione massiccia aumenterà altresì, leggermente, la quantità di vitamina D nel colostro. Questi suinetti possono avere concentrazioni sieriche di 25(OH)D all'incirca di 16 ng/ml a 10 giorni di età. Forse ,il più significativo è che se la scrofa ha poca vitamina D i suinetti possono non riceverla nè attraverso la placenta nè attraverso il colostro. Questi suinetti hanno un livello di 25(OH)D inferiori a 2,5 ng/ml allo svezzamento ed è più probabile che mostrino segni clinici di rachitismo:possono essere ragionevolmente capaci di mantenere l'omeostasi del calcio attraverso il calcio e il fosforo apportato in abbondanza dal latte materno. Però, dopo lo svezzamento,possono avere difficoltà con l'omeostasi del calcio e molti sogggetti arrivano in laboratorio per le indagini diagnostiche del caso.
Abbiamo riscontrato che un semplice bolo orale di 40.000 UI di vitamina D3 somministrata durante la manipolazione delle figliate possono permettere ai suinetti di raggiungere lo svezzamento con concentrazioni sieriche di 25(OH)D al di sopra dei 20 ng/ml. Dopo la somministrazione orale,la concentrazione di 25(OH)D raggiunge gli 80-100 ng/ml e, il giorno 10 di vita, permane oltre i 50 ng/ml ( simile ai suini allevati all'aria aperta!). A partire da questo punto decresce fino allo svezzamento. Al contrario,i compagni di figliata non trattati con il bolo di vitamina D hanno meno di 10 ng 25(OH)D / ml nel siero. All'incirca del 30° giorno di vita,i suinetti non trattati iniziano a migliorare la loro concentrazione di vitamina D (raggiungendo i 12-14 ng/ml) non appena cominciano a consumare mangime starter con vitamina D. Questa informazione suggerisce che tuttavia potrebbe essere necessario incrementare il contenuto di vitamina D nei mangimi sottoscrofa o considerare la somministrazione di un'altro bolo(via orale o nell'acqua di bevanda) allo svezzamento.
Bisogna prestare attenzione ai prodotti che contengono vitamina D sul mercato perchè molto spesso sono associati alla vitamina A, tuttavia alcuni effetti della vit.D possono essere contrastatti dalla stessa vitamina A. Nei vitelli,l'iniezione di vitamina A è associata ad una ossificazione prematura delle cartilagini di accrescimento delle ossa lunghe delle estremità posteriori, portando questi vitelli alla "malattia della iena" (Carroll Woodard et al., 1997). Il mescolamento del ferro(come ferro destrano) con la vitamina D può ossidare quest'ultima rapidamente:all'incirca il 30 % dell'attività della vitamina D è distrutta in tre giorni dopo il mescolamento.