È noto che, in misura maggiore o minore, la produzione suina ha una componente stagionale, presentando una minore efficienza in alcune fasi, soprattutto nella gestazione, che si svolgono durante l'estate e l'autunno. Questo calo è legato sia alle temperature elevate che al fotoperiodo decrescente, e ricordano l'adattamento alle condizioni stagionali del parente selvatico del suino: il cinghiale...
Successivamente, verrà effettuata una revisione di tale effetto stagionale sulle coperture, analizzando il database PigCHAMP Pro Europa, con un totale di 241 allevamenti e 290.000 scrofe produttive. Praticamente tutti gli allevamenti si trovano nell'Europa meridionale (principalmente Spagna, ma anche Portogallo e Italia), quindi con andamenti climatici molto simili. Come unità temporale andremo ad usare i trimestri.
Se analizziamo la portata al parto, si osserva che la diminuzione delle performance è principalmente focalizzata sulle coperture nel 3° trimestre, cioè nei mesi estivi, con tassi di portata al parto medi inferiori di circa 3 punti percentuali rispetto al resto dei mesi. Le coperture autunnali hanno risultati molto simili a quelli invernali e primaverili.
Parallelamente alle portate al parto, la prolificità, all'interno del trend di crescita degli ultimi anni, mostra ancora diminuzioni nelle coperture corrispondenti all'autunno. Pertanto, la stagionalità influisce sia sul mantenimento della gravidanza che sul numero totale di feti finalmente impiantati al giorno 35 di gestazione.
Tuttavia, a livello di risultati al parto, la distribuzione non è così evidente, l'evoluzione è più irregolare, senza un chiaro andamento stagionale. I nati morti sono fondamentalmente influenzati dalle condizioni e dalla gestione al momento del parto, e quelli mummificati non mostrano alcun effetto evidente di stagionalità.
Scindendo per numero del ciclo (N° di parti-parità), si nota che:
- Per quanto riguarda la portata al parto, non ci sono differenze apprezzabili: in tutti i cicli si registra una diminuzione delle coperture del 3° trimestre.
- Tuttavia, nella prolificità si osserva che nelle scrofe nullipare non vi è un calo delle performance nelle coperture estive. Pertanto, nelle nullipare (scrofette) l'effetto stagionale colpisce solo la portata al parto, mentre nelle scrofe pluripare colpisce anche la prolificità.
Concentrandosi sulle perdite in gestazione, di seguito vengono analizzati i diversi tipi di perdite: ritorni, ecografia negativa o vuota, aborto, morte o vendita. L'analisi mostra che:
- La principale causa della differenza di prestazioni è l'incremento dei ritorni delle scrofe che vengono coperte durante l'estate.
- Per quanto riguarda gli aborti si registra un lieve aumento, anche se non così importante come si potrebbe pensare a priori, dell'1,7% rispetto all'1,3% del trimestre migliore (coperture invernali). Va ricordato che questo effetto stagionale viene talvolta definito "sindrome dell'aborto autunnale".
- Le diagnosi negative e vuote sono leggermente più alte nel 3° trimestre. Ciò si spiegherebbe perché in questo periodo tende ad esserci più perdite di gestazione nelle scrofe che sono rimaste gravide durante l'inseminazione. Alcune di queste perdite vengono rilevate durante l'ecografia o poco prima di entrare nel reparto sale parto se si tratta di una perdita tardiva. Questo secondo gruppo includerebbe anche le scrofe abortite non rilevate.
Poiché la differenza principale è riscontrata nei ritorni, li suddivideremo... Nelle coperture estive, l'intervallo medio dei ritorni è maggiore, 37,4 giorni contro medie inferiori a 36 giorni nel resto. Tale aumento è dovuto ad una maggiore % di ritorni aciclici e tardivi, in accordo con quanto detto sopra, ad una maggiore % di perdite di gestazione nelle scrofe che sono rimaste gravide all'inseminazione.
Tabella 1. Distribuzione e intervallo medio dei ritorni per trimestre, coperture periodo Luglio 19- Giugno 20.
3º 2019 | 4º 2019 | 1º 2020 | 2º 2020 | |
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Ritorni precoci (%) | 3,3 | 4,3 | 5,5 | 4,0 |
Ritorni ciclici (%) | 53,7 | 54,3 | 55,2 | 56,1 |
Ritorni aciclici (%) | 22,8 | 21,5 | 21,6 | 21,2 |
Ritorni tardivi (%) | 20,2 | 19,9 | 17,7 | 18,7 |
Intervallo ritorni (giorni) | 37,4 | 36,7 | 35,0 | 35,6 |
In sintesi, possiamo affermare che, nei paesi dell'Europa meridionale, la stagionalità è strettamente legata alle alte temperature, quindi focalizzata sui mesi estivi. Le coperture durante questo periodo porterà a un minor numero di parti e anche a un minor numero di suinetti nati vivi per parto, il che si traduce in un minor numero di suinetti disponibili per banda. Per evitare queste fluttuazioni, a livello di allevamento, il N° target di coperture per banda dovrebbe essere aumentato nei mesi estivi. La % di questo aumento dipende molto da ogni singolo caso, cioè ogni allevamento dovrebbe analizzare i propri dati storici per quantificare l'effetto della stagionalità sulla propria produzione...