Le condizioni di termoneutralità nei suini si vedono superate con frequenza in paesi con clima caldo, sopratutto nei mesi estivi. Il numero dei morti dovuto al caldo normalmente. Il numero dei morti per effetto del caldo normalmente non è elevato, ma le conseguenze si osservano sugli accrescimenti in ingrasso che soffrono molto di più rispetto ai suinetti o ai suini di basso peso.
In genere i suini cercano di compensare gli effetti del caldo con alcuni cambiamenti:
♦ Incrementando la dissipazione del calore: massimizzano la superficie corporale a contatto con il pavimento, distendendosi su di esso. Aumentano la frequenzia respiratoria, con evidenti battiti del fianco. L'aumento della frequenza respiratoria determina anche l'aumento dell'evaporazione dell'acqua dai polmoni (questo processo viene denominato raffredamento per evaporazione). Ricordiamo che i suini non sudano...
♦ Riducendo il caldo prodotto: Tutti i processi metabolici generano calore : l'ingestione, digestione e assorbimento dei nutrienti. In funzione di ciò i suini riducono volontariamente il proprio consumo di alimento. Nei suini a partire dai 50 kg se si superano i 20°C...
In questo articolo ripassiamo dal punto di vista pratico, alcune strategie disponibili per ridurre l'impatto delle temperature elevate nei suini in ingrasso e con l'aiuto di un simulatore progettato specificatamente per la fase di ingrasso, quantificheremo gli effetti di ogni singola misura adottata.
Partiamo da una genetica specifica (terminale Pietrain), con condizioni estreme in ingraso: temperatura ambientale costante a 30°C, con una densità di 0,70 m2 e condizioni ambientali e di benessere normali (umidità 60%, isolamento corretto dei capannoni, mortalità 2,5%). Usiamo un programma iniziale con 3 mangimi: ristallo (30 kg/capo), ingrasso1 (55 kg/capo) e finissaggio 2 (fino alla fine) a 100 kg di peso in tutti i casi.
Miglioramento delle condizioni ambientali
Diminuzione del caldo: è chiaro che è la forma più veloce per contrastare gli effetti del caldo sugli accrescimento dei suini.
♦ E' possibile migliorare se si abbassa il carico di caldo del capannone, con un corretto orientamento del capannone ed un isolamento adeguato. La simulazione mostra come man mano si migliora l'isolamento, si migliorano tutti i parametri produttivi con riduzione dei costi alimentari (Tabella 1)
Tabella 1. Effetto dell'isolamento del capannone sugli indici zootecnici in ingrasso
Isolamento | Giorni di permanenza | Peso uscita, kg | AMG, g/d | Mangimi, kg/ gg | IC | Costo mangimi/ kg carne prodotta, €/kg |
Adeguato | 140,0 | 100,0 | 572 | 1,46 | 2,56 | 0,673 |
Scarso | 155,4 | 100,0 | 516 | 1,36 | 2,64 | 0,694 |
Ottimale | 121,7 | 100,0 | 659 | 1,63 | 2,48 | 0,653 |
Fonte: simulazione Watson, dati non pubblicati
♦ Mediante l'uso di sistemi di raffredamento (cooling, nebulizzazione, ecc.) che riescono ad abbassare il caldo ambientale. La simulazione mostra un aumento del peso alla macellazione ed un aumento dell'AMG man mano che cala la temperatura (Tabella 2).
Tabella 2: Effetto della temperatura ambientale del capannone sugli indici zootecnici in ingrasso
Temperatura ambientale | Giorni in ingrasso | Peso di uscita, kg | AMG, g/d | Mangimi, kg/gg | IC | Costo alimentare/ kg acquisito, €/kg |
30º | 140,0 | 100,0 | 572 | 1,46 | 2,56 | 0,673 |
28º | 125,1 | 100,0 | 641 | 1,59 | 2,48 | 0,659 |
26º | 120,5 | 100,0 | 666 | 1,66 | 2,49 | 0,657 |
24º | 117,1 | 100,0 | 686 | 1,71 | 2,49 | 0,656 |
22º | 115,3 | 100,0 | 697 | 1,74 | 2,50 | 0,654 |
Fonte: simulazione Watson, dati non pubblicati
♦ Tuttavia si potrebbe pensare che diminuire la densità potrebbe avere un effetto positivo sugli accrescimenti, ma i risultati indicano che non esiste un miglioramento significativo, nemmeno a 1m2/suino, questo potrebbe essere spiegato dall'importante calo dei consumi provocato dal caldo (Tabella 3).
Tabella 3: Effetto della densità a 30ºC di temperatura sugli indici zootecnici in ingrasso
Densità | Giorni in ingrasso | Peso in uscita, kg | AMG, g/d | Mangimi, kg/ gg | IC | Costo mangimi/ kg carne prodotta, €/kg |
0,70 m2/suino | 140,0 | 100,0 | 572 | 1,46 | 2,56 | 0,673 |
0,60 m2/suino | 139,9 | 100,0 | 572 | 1,46 | 2,55 | 0,671 |
0,82 m2/suino | 139,5 | 100,0 | 574 | 1,47 | 2,55 | 0,670 |
1,00 m2/suino | 139,2 | 100,0 | 576 | 1,46 | 2,54 | 0,688 |
Fonte: simulazione Watson, dati non pubblicati
Alterazioni del programma alimentare
Se usiamo il modello per ottimizzare gli accrescimenti al punto di partenza, si ottiene quello che si vede nella figura 1, quanto manggiore è il consumo dei mangimi 1 e 2, maggiori sono gli accrescimenti (AMG). Se ottimizziamo al costo, questo si abbassa quanto maggiore è il consumo del mangime 2 (figura 2). Nella linea 1 della Tabella 4 abbiamo la situazione in partenza, nella linea 2 questo stesso programma di alimentazione ottimizzato per l'AMG.
Altra opzione sarebbe aumentare il rapporto amminoacidi/energia (Aa/EN) di tutti i tipi di mangimi. Nella linea 2 della Tabella 4 abbiamo lo stesso programma di partenza, ma con un 6% in più di Aa/EN, che dà risultati similari al precedente e nella linea 4 quest'ultimo ottimizzato per la crescita, in cui ancora si migliorano di più tutti gli indici tecnici ed economici.
Per ultimo e non meno importante, è sottolineare l'uso del pellet al posto della farina, con beneficio sia per gli accrescimenti, che conversione alimentare e costi (Tabella 6).
Figura 1: rappresentazione del guadagno in peso medio giornaliero rispetto al consumo nell'ottimizzare la partenza per gli accrescimenti.
Figura 2. Rappresentazione del costo del mangime in relazione ai mangimi consumati nell'ottimizzare il programma in partenza per il prezzo del mangime.
Tabella 4. Risultati secondo il programma alimentare.
Programma alimentare | Giorni in ingrasso | Peso di uscita, kg | AMG, gr/g | Consumo, kg/g | IC | Costo mangimi/ kg carne prodotta, €/kg |
Partita 3 mangimi | 140,0 | 100,0 | 572 | 1,46 | 2,56 | 0,673 |
Partita ottimizzata AMG | 136,7 | 100,0 | 587 | 1,44 | 2,46 | 0,668 |
Partita + 6% Aas | 135,8 | 100,0 | 590 | 1,47 | 2,49 | 0,671 |
Aas + 6% ottimizzata AMG | 132 | 100,0 | 607 | 1,44 | 2,37 | 0,662 |
Fonte: simulazione Watson, dati non pubblicati
Tabella 5. Consumi di mangimi in ognuna delle fasi secondo il programma alimentare.
Consumo mangimi, kg | Fase 1 pre-ingrasso |
Fase 2 ingrasso |
Fase 3 finissaggio |
Totale |
Partenza con 3 mangimi | 30< | 55 | 118 | 203 |
Partenza ottimizzata per AMG | 50 | 145 | 195 | |
Partenza con + 6% Aas | 30 | 55 | 112 | 197 |
Partenza con Aas + 6% ottimizzata per AMG | 50 | 139 | 189 |
Fuente: simulación Watson, datos sin publicar
Tabella 6: Effetto della presentazione dei mangimi sulle performances in ingrasso
Presentazione mangimi | Giorni ingrasso |
Peso uscita, kg |
AMG, g/d | Consumo kg/ gg | IC | Costo mangimi/ kg carne prodotta, €/kg |
Pellet | 140,0 | 100,0 | 572 | 1,46 | 2,56 | 0,673 |
Farina | 144,4 | 100,0 | 555 | 1,53 | 2,75 | 0,715 |
Fonte: simulazione Watson, dati non pubblicati
Conclusioni
La forma migliore e più economica per risolvere l'impatto negativo del calore nei suini in ingrasso è ridurre la temperatura all'interno dei capannoni migliorando l'isolamento e usando sistemi di raffrescamento.
Dal punto di vista alimentare la soluzione è aumentare il rapporto Aa/EN nei mangimi, migliorando il consumo dei mangimi pre-ingrasso e ingrasso, ossia, aumentando il contenuto in amminoacidi nelle formulazioni.
In ultimo, è necessario considerare che queste simulazioni sono state realizzate, in teoria, tenendo la temperatura costante a 30°C durante tutta la fase di ingrasso, il che normalmente non sempre avviene in condizioni di campo. L'uso di un simulatore che tenga in considerazione tutti i fattori economici, nutrizionali ed ambientali dell'allevamento in causa è di grande aiuto per valutare le implicazoni tecniche ed economiche di cambi del tipo di gestione, delle strutture e dell'alimentazione....