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Un vortice di macellazioni... Incertezze...

I macelli tedeschi cercano a tutti i costi di vendere carne fresca... La minaccia di focolai di peste suina africana a meno di 500 km dai confini tedeschi influenza le decisioni prese...

Brotes de peste porcina africana en Europa en 2018. Fuente: OIE, actualizado el 26/01/2018
Brotes de peste porcina africana en Europa en 2018. Fuente: OIE, actualizado el 26/01/2018

Nei 4 mercati di gennaio, il prezzo dei suini vivi in Spagna è calato di 2 centesimi di euro. Si prevedono riconferme a febbraio, in attesa di constatare se il mercato riparte o se gli stocks di carni freneranno gravemente i mercati. I lievi cali del mese di gennaio, così come il morbido atterraggio dei prezzi, sembrano annunciare settimane di conferme dei prezzi più o meno condivise.

Dalla seconda settimana di gennaio, si sta macellando a tutto gas... Le carcasse continuano ad avere pesi troppo alti (siamo a 2,50 kg al di sopra del peso medio dell'anno passato per lo stesso periodo) e vendere tutta la carne che si produce è praticamente impossibile. Ci sono molti suini ed allora, bisogna macellare e macellare ...per mettere in pari l'offerta...

Si stanno riempiendo di carne le celle di congelamento a più non posso...Si macella oltre il normale e si vende meno del solito....Il risultato è che nei magazzini di stoccaggio aumentano i volumi velocemente, anche considerando che a dicembre avevano un livello di carico anomalamente basso.

I macelli tedeschi cercano a tutti i costi di vendere le loro carni fresche. La minaccia di focolai di peste suina africana a meno di 500 km dai confini tedeschi influenza le decisioni prese (nessuno vuole fare magazzino che possano diventare "invendibili" se dovesse succedere un caso di PSA sul territorio tedesco). Questo comportamento di vendere a tutti i costi, ha provocato un calo dei prezzi delle carni in Europa.

Come sempre, sarà “il mercato” che detta legge... Credo che la situazione attuale presenta molte similitudini come quella di 2 anni fa (i suini valevano in Spagna 0,93 € / kg a gennaio 2016). In allora la comparsa della Cina, con una forte domanda, ha risolto il problemone europeo (e di colpo ha creato automaticamente spazio per la crescita spagnola: +8% nel 2016 rispetto al 2015)

Sappiamo che l'Europa è eccedentaria per le carni suine e per questo ci vediamo obbligati ad avere i paesi terzi come consumatori di quanto non possiamo consumare. Nei momenti cruciali è necessario aumentare il flusso verso il “Grande Export”. Nel mercato mondiale competiamo fondamentalmente con gli USA (con i suoi livelli record attuali di produzione) che hanno il dollaro al 15% più basso rispetto a 12 mesi fa...Fortunatamente a gennaio il prezzo americano del suino è salito leggermente...

Speriamo, desideriamo e aspettiamo che i paesi di destinazioni degli export europei si comportino ad un buon ritmo di acquisti. Sappiamo già che a fine febbraio gli stocks saranno pieni e si continuerà a macellare a buon ritmo. Pasqua non arriva fino all'ultima di marzo. La strada è lunga, molto lunga...

Terminiamo con un proverbio scozzese: “Mai permettere che i tuoi piedi camminino davanti alle tue scarpe”.

Guillem Burset

Guillem Burset

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