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Vaccinazione nei confronti dell'ileite per ridurre l'uso di antibiotici, la visione dal campo di Enric Marco...

Nei prossimi anni, ci saranno più controlli sull'uso degli antimicrobici, secondo le tracce segnate dall'OMS e nel suo rapporto sulla resistenza antimicrobica a livello globale del 2014....Questo studio è stato realizzato per analizzare l'impatto della vaccinazione nei confronti dell'ileite o enteropatia proliferativa (EP) causata da Lawsonia intracellularis, sulla medicazione di massa con antibiotici...

17 Ottobre 2016
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Articolo

Hanne Bak and Poul Henning Rathkjen: Reduced use of antimicrobials after vaccination of pigs against porcine proliferative enteropathy in a Danish SPF herd. Acta Veterinaria Scandinavica 2009, 51:1

 

Di cosa si tratta?

Questo studio è stato realizzato per analizzare l'impatto della vaccinazione nei confronti dell'ileite o enteropatia proliferativa (EP) causata da Lawsonia intracellularis, sulla medicazione di massa con antibiotici. In constrasto con altre ricerche che hanno dimostrato una riduzione dell'uso di antibiotici nei suini vaccinati, questo studio è stato portato a termine nelle condizioni d'allevamento danesi, che utilizza già pochi antibiotici. Inoltre, la medicazione di massa è stata valutata sulle performance zootecniche dei suini vaccinati e non vaccinati.

 

Cosa hanno fatto?

Questo studio è stato realizzato in un allevamento di 650 scrofe a produzione SPF (indenni da patogeni specifici) in sistema a bande trisettimanali con produzione di 1000 suinetti per banda. In totale, sono stati impiegati 1.556 suini appartenenti a 16 lotti consecutivi. Si utilizzò un modello parallelo modificato, nel quale ogni secondo lotto, i suinetti erano vaccinati tra le 4 e 5 settimane di vita con il vaccino per L. intracellularis per via orale, nell'acqua da bere. Sono stati vaccinati  7.900 suinetti appartenenti a 8 bande o lotti, mentre 7.756 suini di altri 8 lotti sono serviti come controlli non vaccinati. Le medicazioni in gruppo sono state classificate secondo lo storico dell'allevamento e secondo la diagnosi, il trattamento allo svezzamento (nei confronti delle diarree causate sopratutto da E. coli) e trattamenti a oltre 3 settimane post-svezzamento, usualmente nei confronti dell'EP.

Per valutare le performance zootecniche, si registrò l'intervallo in giorni tra lo svezzamento e l'andata al macello, il peso della carcassa e l'incremento medio giornaliero del peso.

 

Quali sono stati i risultati?

I suini dei lotti trattati hanno avuto in modo significativo meno trattamenti antibiotici contro l'ileite, rispetto ai lotti controllo. Solo alcuni box di un lotto vaccinato hanno avuto bisogno di un trattamento con ossitetraciclina contro la diarrea avvenuta oltre le 3 settimane post-svezzamento. Al contrario, 3 lotti del gruppo non vaccinato hanno avuto bisogno di trattamento nei confronti dell'ileite per quasi tutti i suini. In generale il consumo di ossitetraciclina si ridusse del 79% nel gruppo vaccinato. Inoltre, la valutazione dei dati di macellazione ha dimostrato un miglioramento delle performance del gruppo vaccinato con un aumento degli incrementi dell'ordine di 46 g/capo/ giorno, una riduzione di 2 giorni alla macellazione ed un aumento di peso della carcassa pari a 1,25 kg.

 

Quali sono le conclusioni di questo studio?

La necessità di ridurre l'uso di antibiotici è evidente in tutto il mondo. Nel momento della realizzazione di questo studio la pressione pubblica sull'uso degli antibiotici era già particolarmente importante nel Nord Europa. Da allora, la diffusione è globale e oggi l'uso degli antibiotici negli animali da reddito è nell'occhio del ciclone, inclusa Asia e Americhe. Questo articolo dimostra che implementare una vaccinaizone preventiva nei confronti dell'ileite è un'opzione che aiuta a ridurre la necessità di trattamento con antibiotici. Si è raggiunta una diminuzione, nonostante il già basso uso di antibiotici nel sistema danese. Il miglioramento produttivo dei lotti vaccinati, rispetto al controllo, che era trattato quando la sintomatologia era clinica, indica che anche nei periodi in cui i sintomi clinici non sono chiari, la L. intracellularis può determinare lesioni lievi, subcliniche o croniche e influenzare negativamente le performance. Il vecchio detto si applica perfettamente a questo caso: meglio prevenire che curare...

 

Enric MarcoLa visione di campo di Enric Marco

La vaccinazione nei confronti dell'ileite non si è diffusa in modo uguali nei vari paesi produttori di suini. Molti possono essere i motivi che spiegano queste differenze. Probabilmente, la ragione più comunemente descritta è quella economica: la vaccinazione costa di più del trattamento. Altro motivo, potrebbe essere la struttura produttiva che è disuniforme tra i vari paesi. In quelli dove predominano i sistemi di integrazione e la legislazione lo permette, si priorizzano i trattamenti di massa nei mangimi al posto della somministrazione individuale o della somminstrazione di trattamento in acqua/vaccinazione. Senza dubbio, nei paesi ove si applicano già misure restrittive dell'uso di antibiotici (come avviene già in Danimarca e Olanda) e dove il consumo degli stessi per allevamento o per veterinari hanno un controllo stretto, l'uso dei vaccini permette di controllare la malattia senza la necessità di un uso intenso di antibiotici.

Quest'ultima ragione, magari prevarrà nell'Unione Europea in un futuro non molto lontano. L'uso di antimicrobici sarà più controllato, seguendo le direttive dell'OMS, nel suo rapporto sulla resistenza antibiotica a livello globale nel 2014. Nell'Europa unita, i controlli saranno più severi per quanto riguarda le quantità di antibiotici prescritti, come avviene in Olanda e Danimarca. Considerando tutto ciò, è evidente che le decisioni non rigurarderanno solamente il costo del trattamento o solo la sua efficacia, ma anche quella di tenere controllate le quantità di antibiotico prescritte. Lo studio illustra perfettamente questa dinamica, apportando un vantaggio aggiuntivo all'uso dei vaccini nei confronti dell' L. Intracellularis  arispetto all'uso degli antibiotici.

Vendite per animali da reddito in mg/PCU

Vendite per animali da reddito (incluso cavalli) in mg/PCU. (Agenzia Europea del Farmaco, rapporto 5/10/2013 “Sales of veterinary antimicrobial agents in 25 EU/EEA countries in 2011”).

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