In una scrofaia, gli investimenti maggiori sono destinati alle sale parto. La sala parto richiede molta attenzione quando si progetta un allevamento nuovo o una ristrutturazione: i costi posto scrofa sono elevati, ma anche le influenze sul risultato sono elevate, inoltre, ci sono tantissime alternative in commercio per quanto riguarda il tipo di gabbia o box, pavimento, tipo di alimentazione, ecc... Senza pensare che in Europa ci sono delle regole per il benessere.
Nel settore gestazione esistono varie opzioni di progettazione e che richiedono un'attenta valutazione e conoscenza tecnica.
Invece, per la zona dove alloggiamo le scrofe svezzate e dove rimangono in fase di prima gestazione viene denominata zona copertura e di controllo. Apparentemente è una progettazione semplice e spesso non ci si guarda con la dovuta attenzione e non si valutano le varie alternative.
Nonostante, in questa fase si realizzino operazioni delicatissime per il successo della ricerca calori, inseminazione ed alimentazione in fase iniziale... Proprio per questo, valutiamo con 3 esperti: Javier Lorente, Joan Aparicio e Lluís Ferrer, gli aspetti del disegno della zona copertura e controllo analizzando la semplicità del lavoro e le performance migliori.
In questo primo articolo, descriviamo il progetto in generale, e nel secondo articolo le specifiche (gabbie, pavimenti, ecc...).
Scrofe libere da subito?
Esiste una piccola domanda da non dimenticare: è necessaria una "zona copertura-controllo? Da quando in Europa dobbiamo mantenere le scrofe libere a partire dal giorno 28 di gestazione, alcuni allevamenti hanno scelto di avere solamente la zona per lo svezzamento delle scrofe e per l'inseminazione e subito alloggiarle in box. Vediamo questa opzione nel dettaglio.
Ferrer è incisivo, “ci si dimentica spesso che le scrofe hanno un comportamento altamente gerarchico, per cui, quanto meno volte deve stabilire la gerarchia meglio è. Inoltre, le genetiche di oggi sono molto produttive ed il loro "forte" non sono la robustezza degli arti”.
Lorente crede che sia un tema in evoluzione “la verità è che funziona alloggiarle in gruppo dopo la copertura, e molti allevamenti stanno raggiungendo buoni risultati con questa tecnica. Sarà un'alternativa da valutare in futuro per allevamenti con management eccellenti. Probabilmente, sarà più facile con alcune genetiche rispetto ad altre, per la tranquillità che possono avere, facilitando il sistema”.
Area Ricerca Calori (ARC)?
Una seconda questione necessaria rimane l'opzione di avere una area ricerca calori (ARC) o zona specifica dove concentrare il lavoro di stimolazione e venuta in calore, dove si posizionano i verri per la ricerca e una volta inseminate le scrofe, si possono spostare alle gabbie per il controllo gravidanza. Un'altra scelta sarebbe svezzare e inseminare in gabbia dove le scrofe rimarranno fino al 28° giorno di gravidanza.
La preferenza di Aparicio è non avere una zona specifica per lo svezzamento dato che rappresenta un ulteriore spostamento delle scrofe. “Io lavoro sempre posizionando le scrofe in ordine settimanale. Allo svezzamento preferiscono alloggiarle in gabbie dove verranno stimolate, coperte e diagnosticate gravide”.
Lorente concorda, ma a certe condizioni: tutte le operazioni di stimolazione, ricerca calore ed inseminazione devono essere fatte adeguatamente, queste condizioni sono:
- Divisorie ad ogni 5 scrofe che permettano la “chiusura” del verro davanti alle scrofe da ricercare, stimolare e coprire (massimo 10 scrofe se si lavora testa a testa, 5 per parte). Il controllo da parte di chi ricerca il calore o insemina deve essere fatto dal posteriore delle scrofe. (foto 1 e 2 )
- I corridoi davanti devono avere spazio sufficiente affinchè possano contenere più verri allo stesso tempo.
Nel caso in cui non abbiamo queste condizioni per tutte le gabbie dove rimarranno le scrofe, Lorente preferisce l'area ricerca calore dove queste condizioni siano soddisfatte.
Anche Ferrer scomette sull'ARC, facilita il lavoro avere tutti i verri vicini (foto 2). Se l'ARC è vicina alla fase di prima gestazione, questo spostamento in più non è un lavoro eccessivo. Per questo, possiamo avere allora le divisorie ad ogni 10 scrofe al massimo.
Disegno del capannone
“Se possibile, il disegno ideale di un allevamento nuovo, con un grande numero di scrofe, sarebbe meglio avere una sala per ogni settimana/banda di copertura. In questo modo si fa sempre un TUTTO PIENO - TUTTO VUOTO anche in questa fase produttiva, con pulizia completa tra i lotti”, spiega Lorente.
Aparicio avrebbe progettato il reparto di controllo con spazio per 5 settimane di copertura, ma lasciando sempre una tolleranza aggiuntiva di una o anche due settimane in più per eventuali problemi di anaestro in estate, o tempi in cui l'obiettivo della copertura dovesse essere aumentato. Per lui, in ogni caso, dovrebbe essere possibile pulire tutte le gabbie e l'area delle coperture di una settimana quando le scrofe passano alla gestazione confermata, e prima di piazzare un nuovo lotto. (foto 3)
Nessuno degli autori ha scommesso di svezzare nei box. "La venuta in calore è ugualmente buona nelle gabbie se facciamo un buon lavoro di stimolazione con un maschio nel corridoio anteriore e risparmiamo le zoppie" dice Ferrer.
Ma come sottolinea Aparicio, ci devono essere alcuni box che permettano la stimolazione delle scrofe ritardatarie e per le scrofette. E naturalmente per i maschi, insiste Lorente, "per me quanti più maschi meglio è...".
Quindi, ci sono diverse possibilità che dobbiamo valutare prima di progettare il reparto-capannone di controllo delle coperture. Ogni allevamento deve valutare quello che meglio si adatta alle proprie condizioni, gestione, genetica, ecc...