CONTRASTARE LA ZOPPIA PER MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ e LA REDDITIVITA` DELLA SCROFA
La zoppia comporta una notevole diminuzione della produttività di scrofe e verri, pertanto si consiglia ai produttori di adottare misure preventive. Va data priorita` alla riduzione dell’incidenza e della gravita` delle lesioni podali.
Secondo il Dr. Christof Rapp, ricercatore di Zinpro Corporation, la zoppia, per la maggior parte delle scrofe, non è il problema principale, ma ha un impatto significativo sulle prestazioni e rimane un serio limite al loro benessere.
Il Dr. Rapp afferma che gli allevatori notano soltanto i problemi evidenti, mentre le lesioni minori passano spesso inosservate poiché si trovano sotto la zampa, il che significa che gli interventi per ridurre la zoppia sono limitati e rivolti ai pochi casi molto gravi.
”La zoppia è riconosciuta come la terza principale causa di eliminazione delle scrofe dall’allevamento, circa il 15%” osserva (vedasi Figura 1). ”Ma questo comporta una sottovalutazione dei costi reali, poiché la zoppia è spesso una concausa, piu` o meno nascosta, della riforma.
In parole semplici, le scrofe zoppe sono meno prolifiche, meno produttive e vengono riformate per l’effetto più che per la causa.”
Il Dr. Rapp sostiene che l’impatto della zoppia sulla produttività sia una delle preoccupazioni principali. La Tabella 1 sintetizza uno studio che confronta le prestazioni relative di scrofe zoppe e non zoppe in un periodo di 350 giorni.
”Nel gruppo affetto da zoppia viene riformato il 21% di scrofe in più. Ad un costo medio di 570 € scrofa si ottiene un costo di sostituzione di 11.980 € per ogni 100 scrofe.
Se si considera che le scrofe generano profitto oltre il terzo parto e molte delle scrofe riformate sono giovani, ovvero, con meno di tre parti, detta riforma ha conseguenze ancor piu` gravi sui profitti.
Inoltre, il gruppo di scrofe zoppe produce, nell’intero periodo il 43% di maialini in meno. Di fronte a una tale perdita finanziaria, è chiaro che dare priorità alla prevenzione della zoppia può portare notevoli vantaggi economici”.
Egli aggiunge che l’incidenza, e l’analisi delle lesioni podali non va sottovalutata.
Un importante studio, utilizzando il sistema di valutazione Zinpro FeetFirst®, ha esaminato l’incidenza di queste in 15 allevamenti Europei di scofe, registrando il numero di lesioni moderate e severe degli arti posteriori.
”In media è interessato il 56% delle zampe, con l’incidenza minima al 35%. La più alta percentuale di lesioni in un singolo allevamento supera l’80%, il che dimostra la diffusione del problema. Abbiamo registrato soltanto le lesioni moderate e severe, pertanto questo valore non rispecchia l’intera estensione poiché altre scrofe potrebbero aver subito lesioni minori (lesioni lievi) che peggioreranno nel tempo.”
Il Dr. Rapp spiega che esistono due categorie principali di lesioni podali nelle scrofe e che, riconoscendo il tipo di lesione che interessa il gruppo, è possibile adottare un’efficace azione correttiva.
”Il trattamento della zoppia nelle scrofe è spesso difficile e poco pratico, per cui occorre focalizzarsi su una prevenzione efficace.”
La principale lesione podale delle scrofe, in termini di frequenza, è data dagli zoccoli esterni troppo cresciuti, fenomeno che si verifica sia in gabbia che in stabulazione libera. Questa lesione consiste nella crescita eccessiva dell’unghia esterna, su cui grava cosi` la maggior parte del peso. Lo sforzo a cui e`sottoposta l’unghia genera l’infiammazione dei tessuti sottostanti.
”La causa delle lesioni dello zoccolo è solitamente data dalle condizioni della pavimentazione, specialmente se questa è dura o in cattivo stato di manutenzione. Le superfici usurate sono una delle principali cause di tali problemi, e tutti gli oggetti sporgenti aumentano ulteriormente il rischio di lesioni.”
”L’igiene è un’altra causa concomitante, poiché stazionare nel letame provoca l’ammorbidimento dello zoccolo e il conseguente attacco da parte dei batteri.”
La seconda lesione in frequenza e` la rottura della linea bianca, che è solitamente attribuita a pavimenti bagnati e umidi e a una scarsa igiene. Inoltre, può essere una conseguenza dei combattimenti fra scrofe.
”La linea bianca collega le pareti alla suola dello zoccolo. La struttura cornea sulla linea bianca è morbida ed è il punto debole, un po’ come le fughe fra le piastrelle di un pavimento. Qualsiasi elemento che indebolisca la struttura cornea, come pavimenti umidi e sporchi, puo` favorire l’insorgenza di un’infezione e la conseguente infiammazione.”
”Anche insulti meccanici in combattimenti, spinte in scivoloni possono portare a lesioni della linea bianca e dello zoccolo.”
Inoltre, il Dr. Rapp sottolinea come problemi metabolici, quali mastite e metrite possano predisporre le scrofe a lesioni podali. Anche le infiammazioni nel periodo del parto e la scarsa qualità della struttura cornea possono costituire un serio problema.
”Una volta che conosciamo il tipo di lesione predominante, possiamo cercare di adottare azioni per ridurne l’impatto. Se si è verificata una lesione della linea bianca, e` necessario verificare se i pavimenti sono scivolosi e bagnati. Se sì, la superficie può essere migliorata? Se il problema è un comportamento aggressivo e combattivo, e` necessario verificare la composizione del gruppo specialmente se vi è una mescolanza di scrofe anziane e giovani.”
”Se il problema e` la sovracrescita di una sola unghia, bisoigna controllare accuratamente l’igiene e le condizioni dell’intera pavimentazione.”
Egli riconosce che il taglio delle unghie non è un’opzione comune né, spesso, pratica poiché gli allevatori debbono investire in strutture apposite per il taglio, visto che motivi di biosicurezza impediscono lo spostamento delle attrezzature da una fattoria all’altra. Aggiunge che il valore relativo di una scrofa comporta che i produttori siano meno propensi a investire.
Il Dr. Rapp afferma che un’arma fondamentale nella battaglia contro la zoppia è una struttura cornea dell’unghia più forte, spiegando che un corno forte è più resiliente e resistente ai fattori ambientali. Egli raccomanda che tutte le diete contengano i necessari livelli di zinco, rame e manganese in una forma che sia efficacemente assimilata e metabolizzata.
”Questi oligoelementi sono fondamentali per la formazione della cheratina e hanno un effetto positivo sul rafforzamento del corno e sulla guarigione delle lesioni di unghie e cute, ma è essenziale assicurare che essi siano altamente disponibili a livello metabolico. Nello specifico, essi debbono essere stabili a un basso pH dello stomaco, non influenzati da antagonisti, solubili e facilmente assimilabili. Certi tipi di oligoelementi organici – Performance Minerals – hanno queste caratteristiche superiori e sono assorbiti dai cosiddetti ”carrier degli aminoacidi”.
Durante un esperimento, alle scrofe è stata somministrata la stessa quantità di zinco, manganese e rame da diverse fonti ed è stata valutata l’incidenza della zoppia (vedasi Figura 2).
”Tutte le scrofe hanno ricevuto le stesse dosi di zinco, manganese e rame, che sono state somministrate sia da fonti esclusivamente inorganiche, sia da una combinazione di fonti inorganiche e organiche. Le scrofe che hanno ricevuto 50 ppm di zinco, 20 ppm di manganese e 10 ppm di rame da una fonte organica, Availa®Sow (Zinpro Performance Minerals®), hanno registrato un riduzione della zoppia del 16,5%.
Se i produttori vogliono ridurre le perdite finanziarie causate dalla zoppia delle scrofe, devono identificare le lesioni prevalenti e adottare le misure per eliminare le cause predisponenti e scatenanti. Nello stesso tempo, suggeriamo di assicurarsi che gli oligoelementi somministrati siano progettati per garantire una forza ottimale dello zoccolo e dare alla scrofa la miglior prima linea di difesa contro i problemi podali”, conclude il Dr. Rapp.
Zinpro - agosto 2020