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ASSOSUINI: Genetica Suini per DOP e IGP

Contestate le posizioni di ANAS e CREA

14 Giugno 2022
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assosuiniFinalmente una svolta per Assosuini sulla “genetica dei suini per le DOP e IGP”. Già in passato la nostra Associazione aveva fatto presente alcune criticità sulla questione. Adesso anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato pare sollevare molte delle stesse problematiche. Infatti, nel bollettino n. 20 del 30 maggio 2022 l’Autorità si rivolge al Ministro dell’Agricoltura, contestando sia la posizione di ANAS che quella del CREA-ZA. Con questa segnalazione vengono esposte alcune osservazioni in merito alle distorsioni della concorrenza derivanti dalle disposizioni del decreto MIPAAF n. 12390 del 5 dicembre 2019, in materia di controlli e valutazioni dei tipi genetici di suini ibridi ai fini dell’inclusione delle DOP e IGP.

A proposito l’Autorità era già intervenuta con una precedente segnalazione AS1036 (S1747)

contestando la scelta di attribuire compiti di natura pubblicistica ad associazioni rappresentative degli interessi degli operatori, in quanto causa di conseguenze anticoncorrenziali sul mercato della commercializzazione dei prodotti di allevamento. Ma a quanto pare le osservazioni della precedente segnalazione sono state disattese, in quanto anche l’attuale regolamentazione di settore non è idonea a garantire che l’esercizio di queste funzioni di natura pubblicistica avvenga nel rispetto dei principi di concorrenza e parità di trattamento tra le diverse case genetiche che operanosul mercato.

Nello specifico, l’Autorità ha evidenziato problemi da un punto di vista concorrenziale, legati al duplice ruolo svolto dall’ANAS, di “ente controllore” e di “operatore controllato”. Infatti ad ANAS viene attribuita l’istituzione e la tenuta dei Libri Genealogici e dell’Albo dei Registri dei suini riproduttori ibridi, ma non si limita a svolgere in via esclusiva questa funzione di natura pubblicistica. Di fatto opera anche sul mercato dello sviluppo e della commercializzazione di linee genetiche suine, attraverso una propria società controllata, GEN.I, in concorrenza con gli altri operatori. Per di più, grazie alla tenuta dei Libri Genealogici, ANAS può accedere ad informazioni commerciali sensibili e strategiche di estremo dettaglio inerenti alle politiche commerciali dei competitor, che può utilizzare per avvantaggiare la propria società.

Secondo quanto pubblicato, il duplice ruolo di ANAS la pone quindi inevitabilmente in una situazione di conflitto di interessi. Poiché nel corso del 2020 diverse case genetiche operanti in Italia hanno presentato istanza di ammissione alla “Lista degli altri tipi genetici” per essere autorizzate alle produzioni DOP/IGP, risulta che su un totale di 29 linee genetiche sottoposte a valutazione, il Ministero ne ha rigettate ben 25, ossia la quasi totalità, a seguito del parere negativo del CREA-ZA. ………..Questo significa che negli ultimi 10 anni la filiera suinicola era per l’80% non conforme?

Il punto è che i tipi genetici bocciati costituiscono quasi tutte le case genetiche che vi operano da anni con le loro linee ibride, che rappresentano l’intero portfolio commerciale di diversi player rilevanti fino ad oggi e regolarmente operanti in Italia. La conseguenza è che questi tipi genetici che hanno rappresentato da sempre in valore e volume la stragrande maggioranza di quelli impiegati nel circuito DOP/IGP, saranno tagliati fuori dal mercato italiano. In questo modo il circuito DOP/IGP verrà alimentato in via quasi esclusiva dai tipi genetici prodotti dai programmi di selezione gestiti da ANAS, instaurando un suo quasi-monopolio.

Coinvolgendo attivamente ANAS nel processo di valutazione delle istanze dei concorrenti per l’inclusione nella “Lista degli altri tipi genetici”, necessaria per rientrare nel circuito delle produzioni DOP/IGP, la nuova regolamentazione di settore dettata dal Decreto MIPAAF n. 12390, presenta quindi evidenti gravi anomalie da un punto di vista della tutela della concorrenza e della parità degli operatori sul mercato. Vengono manifestate anche alcune considerazioni in merito al fatto che alcuni rappresentanti ANAS vestono un ruolo importante all’interno dei Consorzi incaricati di vigilare sulla corretta applicazione dei disciplinari di produzione dei prodotti suinicoli DOP e IGP. Per questo motivo, i Consorzi non risultano caratterizzati da requisiti di terzietà e indipendenza come richiesto.

Ecco perché anche l’Autorità ribadisce le preoccupazioni già sottolineate da Assosuini, in ordine al corretto svolgimento della concorrenza, auspicando che il Ministero prenda in considerazione queste osservazioni. Anche l’Autorità chiede dunque di procedere ad una revisione dell’attuale regolamentazione in modo da consentire un corretto e imparziale esercizio delle funzioni di natura pubblicistica di competenza del Ministero. Questo rappresenta sicuramente un successo per Assosuini, che vede finalmente ascoltate le sue ripetute segnalazioni, perplessità e preoccupazioni in merito al futuro della filiera.

Se non verrà modificato il “decreto genetica” avremo un aumento dei costi di produzione del suino pesante italiano (circa 30€ per capo!) e senza garanzia che il mercato ricompenserà questo aggravio e già oggi l’allevatore perde 70€ per capo macellato.

ASSOSUINI - giugno 2022

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