Dopo la proibizione, avvenuta a cavallo dell’inizio del secolo, di quattro antibiotici utilizzati in suinicoltura (carbadox, olaquindox, virginiamicina, zn bacitracina), le altre molecole utilizzate ad oggi (colistina, amoxicillina) hanno le ore contate in quanto la loro proibizione è prevista nel corso del 2018.
Le ragioni di questi bandi vanno ricercate nell’uso sconsiderato di tali principi attivi non come semplici curativi ma bensì come auxinici per promuovere l’accrescimento dei suini, con conseguente contaminazione delle derrate alimentari, con incremento della resistenza dei ceppi batterici agli antibiotici utilizzati in campo umano.
Usando antibiotici per molteplici generazioni di suini la loro efficacia curativa si riduce ed i risultati degli interventi negli allevamenti sono sempre meno evidenti e questo non consente più di controllare le eventuali epidemie.
Pertanto quanto sopra esposto evidenzia la necessità, come richiesto dai protocolli OMS ed EFSA, enti autorizzati a vigilare sulla salubrità degli alimenti, di limitare alle sole eventualità curative l’impiego di antibiotici e sulfamidici negli alimenti per animali da reddito.
In tal modo verrebbe riportata l’efficacia del farmaco alla sua origine iniziale, impiegare per curare e non impiegare per accrescere.
Da alcuni decenni in tutto il mondo tecnico scientifico si sta dibattendo sul tema “ANTIBIOTIC FREE”, varie le proposte, tante le soluzioni, ma ad oggi sembra ancora vincente la strategia dei grandi gruppi farmaceutici e del mondo veterinario che si vedono sfuggire e/o ridurre il business.
Qualcosa però sta cambiando, i CONSUMATORI sollecitano le filiere per garantire prodotti più salubri, l’INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE, se pur a fatica, premia i virtuosi con maggiori compensi per kg di carne prodotta certificata ANTIBIOTIC-FREE, ALCUNI VETERINARI tralasciano le ricette e sposano la nuova causa con la riduzione degli antibiotici, ALCUNE AZIENDE di prodotti veterinari ne fanno un cavallo di battaglia da portare avanti pur con molteplici difficoltà, ALCUNE SOCIETA’ FARMACEUTICHE iniziano a sperimentare molecole meno invasive degli antibiotici.
E’ UN NUOVO MONDO, CI SONO NUOVI OBBIETTIVI, NUOVI ORIZZONTI, SI APRONO NUOVE COMPETIZIONI PER PROPORRE UN PRODOTTO FINALE PIU’ SALUBRE CHE FORSE SARA’ ANCHE MIGLIORE DELL’ATTUALE.
La società Lybra srl, con i soci fondatori, ha orientato sin dall’inizio la ricerca di prodotti che potessero diventare sostituti e/o alternativi degli antibiotici e da subito si è sposata la causa FITOTERAPICA INTEGRALE A PIANTA INTERA, difficile da realizzare produttivamente ma altamente competitiva nei confronti degli estratti e degli oli essenziali.
La sperimentazione scientifica e la pratica di qualche decennio di prove di campo supportata da ISTITUTI DI RICERCA NAZIONALE (Università di Milano- veterinaria, Università di Piacenza – agraria) e da ISTITUTI DI RICERCA INTERNAZIONALE (Università di Monaco-D, TNO Centro di ricerca statale Olandese Zeist-Wangheningen) ci hanno permesso di realizzare la nostra proposta di Sistema Antibiotic Free per i Suini.
Questi i nostri costi:
SALA PARTO – PERIODO DI 30 GIORNI | I NOSTRI COSTI |
SCROFE | 3,00 EURO A SCROFA |
SUINI SOTTOSCROFA | 1,10 EURO A NIDIATA |
TOTALE SALA PARTO | 4,10 EURO TOTALI |
Lybra - marzo 2017