Otto mesi di duro lavoro per i suinicoltori italiani per rispettare la nuova normativa UE sul benessere animale. Risultati superiori alle aspettative, e Italia non presente in alcuna black list internazionale.
Eliminate le gabbie per l'allevamento delle scrofe, e la maggior parte degli allevamenti italiani è ormai a norma e aumenta il numero di quelli accreditati come indenni dalla malattia di Aujeszky.
Gli allevatori si preparano ad affrontare questi temi di grande attualità in occasione della Rassegna Suinicola di Cremona-Itapig, in programma dal 24 al 27 ottobre (www.italpig.it).
Cremona, 4 settembre 2013 - La stima iniziale parlava di una riduzione del 30%. Oggi, a otto mesi dall’entrata in vigore della Direttiva comunitaria sul benessere animale, la percentuale è stata ridimensionata. “In effetti pensavamo che l’eliminazione delle gabbie per l’allevamento delle scrofe – spiega Guerino Lombardi, responsabile del Centro di referenza nazionale per il Benessere animale presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Brescia – a vantaggio di spazi maggiori dove gli animali devono essere allevati in gruppo, avrebbe causato un considerevole calo delle scrofe presenti in porcilaia.
Dal 1° gennaio scorso le scrofe non possono più essere allevate in gabbia, ma in spazi più ampi e soprattutto in gruppo. In realtà, il dato iniziale va ridotto a un più contenuto 10-15% perché in molti casi gli allevatori, durante i lavori di adeguamento, sono spesso riusciti a recuperare spazi che erano rimasti inutilizzati per molto tempo, evitando in questo modo di eliminare un numero eccessivo di scrofe”.
Ma il dato che Lombardi tiene a sottolineare è che la maggioranza delle scrofaie italiane è oggi a norma rispetto a quanto prescrive la normativa sul benessere animale. “Solo un anno fa – precisa – non più della metà delle strutture poteva vantare questo status. In pochi mesi gli allevatori hanno avviato i lavori necessari e gli organi di controllo hanno operato per arrivare a un risultato che, fortunatamente, ci esclude dai richiami europei. Non saremo i primi della classe perché, ad esempio, ci sono ancora alcune criticità relativamente ai pavimenti degli allevamenti per i suini da ingrasso, ma l’impegno profuso ha dato i suoi frutti. Contrariamente alla Germania, il settore suinicolo, da questo punto di vista, italiano non è inserito in nessuna black list”.
Aumentano gli allevamenti accreditati come indenni dalla malattia di Aujeszky. Suinicoltori più attenti e sensibili a un problema di primo piano. Gli aspetti positivi non si fermano qui. Come per la Direttiva sul benessere animale, con il 1 gennaio 2013 è entrata in vigore anche la normativa europea che stabilisce il divieto di circolazione di tutti i riproduttori non indenni dalla malattia di Aujeszky. Non più tardi di tre anni fa la sieroprevalenza negli allevamenti italiani sfiorava il 47%.
“Oggi possiamo affermare che il rispetto del Piano di controllo vaccinale – dichiara Loris Alborali, Responsabile della sezione diagnostica dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Brescia – è nettamente migliorato dimostrando una maggiore sensibilizzazione in primis degli allevatori, ma anche dei veterinari aziendali. L’intenso lavoro che abbiamo fatto nel 2011 e l’anno successivo ci permetterà di vedere quest’anno i risultati grazie all’accreditamento che molti allevamenti stanno ottenendo."
Il mancato accreditamento determina il divieto di circolazione dei riproduttori. Di fatto, il rischio chiusura per le aziende. In gioco, per i suinicoltori, c’è la sopravvivenza delle loro aziende. Infatti – conclude Alborali – la normativa entrata in vigore il 1 gennaio scorso non prevede solo l’accreditamento di allevamento indenne dalla malattia di Aujeszky. Le numerose restrizioni previste qualora non lo si ottenga determinerebbero, di fatto, la chiusura dell’azienda”.Anche quest’anno a Italpig – Rassegna suinicola di Cremona (CremonaFiere 24-27 ottobre 2013) i temi legati al rispetto delle normativa comunitarie terrà banco all’interno dell’intenso programma di appuntamenti previsti grazie alla presenza dei più qualificati esperti del settore.
Rassegna Suinicola di Cremona - Comunicato Stampa.