Mycoplasma hyopneumoniae: aspetti clinici e diagnostici
La maggior parte delle infezioni provocate da M. hyopneumoniae sono subcliniche.
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La maggior parte delle infezioni provocate da M. hyopneumoniae sono subcliniche.
Esistono 3 alternative potenziali per stabilizzare la scrofaia che sono già state collaudate nel tempo con successo. Le alternative hanno costi e metodologie molto distinte ed è necessario valutare economicamente la situazione per determinare qual'è la più adeguata per ogni caso.
Animali morti e malati con tipiche lesioni rosse, romboidali sulla cute, nonostante fossero vaccinati contro Erysipelothrix rhusiopathiae.
Quello che aumenta la redditività in un allevamento non è la diminuzione delle spese ma bensì la massimizzazione delle entrate.
Questo studio chiarisce l'efficienza del sistema di biosicurezza di un gruppo d'allevamenti da riproduzione in una zona ad elevata densità suinicola.
La conoscenza della dinamica dell'infezione negli allevamenti permetterà di implementare migliori strategie di controllo negli allevamenti infetti.
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RegistratiEri già un membro?L'infezione da M. hyopneumoniae avviene quando l'agente aderisce all'epitelio ciliare di rivestimento del tratto respiratorio.
Questo allevamento fa la propria rimonta a partire dalle Gran parentali e in fase di adattamento alla legge sul benessere si e deciso di aumentare la scrofaia da 600 a 1200 scrofe.
Nonostante sia ancora fondamentale la diagnosi di laboratorio, non bisogna dimenticare che la necroscopia di campo dà informazioni sulla causa mortis dell'animale.
La vigilanza include la raccolta, la registrazione e l'analisi dei dati, così come la diffusione delle informazioni delle parti interessate affinchè si possano adottare misure di controllo della malattia.
La vaccinazione delle scrofette contro il PCV2, prima dell'inseminazione con seme infetto da PCV2, ha diminuito chiaramente la carica e l'escrezione virale, fino a valori compatibili con la protezione dei feti.
La prevalenza di pleuriti è estremamente elevata nei suini alla macellazione. Un recente studio di revisione ha identificato dati tra il 12,5% nel Regno Unito, 26% in Spagna e fino a 41% a livello individuale in suini in Norvegia.
Sapendo che il PCV2 ha una elevata resistenza ambientale ed altrettanta capacità di trasmissione, non ci sorprende che abbia una distribuzione ubiquitaria.
L'allevatore ha osservato nell'ingrasso che i suini delle unità di ingrasso erano diventati zoppi ed apatici.
Questo studio si basò su un numero totale di 120.000 scrofe e quantifica la riduzione del rischio dell'introduzione del virus PRRS attraverso l'uso di filtri.
Può darsi che ci sia ancora qualche dubbio sugli effetti benefici della vaccinazione nei confronti del PCV2, sia per quanto riguarda l'aspetto clinico che quello economico nelle infezioni subcliniche nei suinetti. Qual'è il ruolo della scrofa? E' possibile che la vaccinazione possa avere effetti positivi sulle infezioni subcliniche delle scrofe?
Studi recenti mostrano l'elevata prevalenza di questo patogeno nella maggioranza dei paesi produttori di suini.
Nessun operatore aveva mai avuto esperienza con la TGE ed erano preoccupati che si trattasse di questa malattia.
Come calcolare la gravità della PMWS in allevamento, il costo della malattia e valutare quale delle misure di controllo è quella più redditizia.
Il risultato di questo tipo di management della rimonta a livello aziendale è la minimizzazione delle perdite economiche potenzialmente causate dalla PRRS.
L'ileite si presenta in differenti forme, assieme nella stessa popolazione e risulta frequente che coincidano la forma subclinca con forme più gravi e acute.
Il ruolo che possono avere gli uccelli silvestri nella diffusione dell'infezione non deve essere sottovalutato.
Il PCV2 può arrivare ad embrioni/feti attraverso la placenta durante la viremia o attraverso il seme via inseminazione artificiale.
Questo caso è successo negli svezzamenti di un sistema multisede. Non si osservò nulla di clinico nelle scrofe, né nella rimonta stessa che veniva gestita nello stesso sito 1.
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