Pagina 3 di Articoli su Aujeszky in Notizie

Il 17 marzo 2017 la Commissione Europea ha valutato favorevolmente la richiesta della Regione, che ora è inserita nell'elenco (Allegato II) della decisione 2008/185/CE.

Nel dicembre 2016, per la prima volta non vi erano a quella data allevamenti positivi alla Malattia d'Aujeszky.

La pubblicazione della Decisione sulla Gazzetta ufficiale è stata fatta dopo la presentazione da parte della Lituania, della documentazione di supporto sul loro programma nazionale obbligatorio per l'eradicazione della malattia.

La Regione dichiara di aver ridotto in Lombardia del 90% la prevalenza nelle scrofaie, e dell'85% negli allevamenti di ingrasso.

La SAGARPA ha pubblicato nel DOF un attestato nel quale si dichiara agli Stati Uniti Messicani, che il Paese è indenne dalla Malattia d'Aujeszky.

Il direttore capo di SENASICA, Enrique Sánchez Cruz, ha annunciato che il Messico è pronto a dichiararsi indenne da questa malattia che colpisce i suini.

Questa dichiarazione ha un impatto positivo sulla produzione suinicola di Guanajuato, che ha una popolazione di circa 1 milione di suini.

Il regime attuale di aiuti di Stato (N699 / 1992) gestito dal Defra si chiude il 31 dicembre 2014.

Il focolaio ha coinvolto 64 suini di cui 9 colpiti.

Nelle provincie della Grande Polonia (Wielkopolskie), Piccola Polonia (Malopolskie) e Subcarpazia (Podkarpackie) esistono ancora contee che non sono indenni dalla malattia.

Si conferma l'eradicazione della Malattia d'Aujeszky attraverso campionamenti epidemiologici effettuati nel 100% degli allevamenti suinicoli del Messico.

Alla fine dello scorso anno è stat confermata la Malattia d'Aujeszky in 3 cani da caccia nella zona di Meuse, nei comuni di Loisey e Sommedieue.

SENASICA, produttori ed autorità statali stanno realizzando azioni sanitarie affinchè il Messico raggiunga nel 2014 lo status di indenne dalla Malattia d'Aujeszky.

Il contributo, fino alla concorrenza della somma unitaria massima indicata, potrà essere richiesto a Confagricoltura Piacenza.

Il problema si pone con maggiore importanza per i riproduttori allevati allo stato semibrado (caso delle razze Cinta senese, Mora Romagnola, Casertana, Nero siciliano, Apulo-calabrese e Sarda).

Il Piano d'azione proposto incorpora il rischio dell'introduzione di queste malattie da parte dei cinghiali, cosa non contemplata finora nelle normative vigenti.