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Nel 2015 le vendite delle 20 principali imprese del settore suinicolo della Russia rappresentano il 61% della produzione totale di suini.

Questa piattaforma di business internazionale è il risultato della collaborazione delle organizzazioni del settore carne catalani e l'Amministrazione per aprire il settore a nuovi mercati.

L'86°caso si trova ad una distanza di circa 17 km dal confine Polonia-Bielorussa.

Al 1° dicembre 2015, il patrimonio suinicolo russo è aumentato del 9,5% ed è arrivato a 21,9 milioni di capi.

A breve il progetto di svilupo sarà presentato ed esteso a tutti gli allevatori di suini.

La ricercatrice Dressa Vivian Federn, dall'EMBRAPA (Empresa Brasileira de Pesquisas Agropecuarias), affronterà l'argomento dell'uso degli antibiotici nella produzione animale in Brasile.  

L'animale si trovava a circa 21 km dal confine polacco -bielorusso.

Il Ministero dell'Agricoltura della Russia, per ordine del Governo della Federazione russa con decreto №2689 №2690 del "piano anti-crisi", ha erogato ulteriori 5,1 miliardi di rubli di sostegno all'agricoltura.

Le domande dovranno essere inoltrate entro marzo 2016.

L’Oi rappresenta oggi oltre un terzo della produzione suinicola dell’Emilia Romagna.

Il caso è situato a 11 km dal confine con la Bielorussia.

Secondo l'Istituto per gli Studi del mercato agricolo (IKAR), all'inizio di ottobre di quest'anno il prezzo medio delle carni suine in Russia è sceso di quasi il 20% rispetto all'inizio del mese di settembre.

Quest'anno il programma dedicato al settore suinicolo è corposo e ricco.

Oltre 400 partecipanti tra tecnici, ricercatori e autorità politiche.

Il Ministero dell'Agricoltura della Russia ha informato dell'aumento dell'8,4% della produzione di suini per la macellazione, secondo i dati delle Organizzazioni Agrarie.

L'Ucraina aveva sospeso l'import di carni suine provenienti dalla Polonia dopo la comparsa della PSA in cinghiali sul territorio polacco.