Pagina 2 di Articoli su influenza in Abstracts

Il ruolo delle mostre dei suini nelle fiere zootecniche sulla trasmissione del virus dell'influenza A (IAVs) è stato dimostrato recentemente con oltre 300 infezioni nell'uomo del virus H3N2v mentre si assistiva a questi tipi di eventi. L'inaspettata frequenza dell'interscambio virale tra suini commerciali e da esposizione solleva delle interrogazioni sull'interfaccia poco studiata tra queste popolazioni. In generale, la complessità delle evoluzioni virali nei suini nelle mostre zootecniche indica che è possibile che appaiano nuovi virus, diventando una minaccia per l'uomo...

I virus dell'influenza A (IAV) sono endemici nei suini e rappresentano un rischio per la sanità pubblica. Tuttavia, ci sono poche informazioni sulla diversità genetica dei IAV suini negli allevamenti di produzione suinetti...Su scala mondiale, i suini sono una delle principali specie che fungono da serbatoio per il virus dell'influenza A (IAV) e giocano un ruolo chiave nella trasmissione dei IAVs tra specie...

Gli episodi sporadici di influenza A (IAV) nell'uomo e nei suini sono il risultasto del contatto di un gran numero di persone e suini nelle fiere agricole negli USA. Le strategie attuali di vigilanza antemortem dell'IAV nei suini richiede il prelievo di tamponi nasali, il che implica la restrizione dei movimenti dei suini e questo è laborioso, stressante per i suini e sgradevole per gli spettatori, perchè i suini spesso fanno resistenza e gridano... Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, i risultati indicano che le salviette nasali potrebbero facilitare la vigilanza in maniera più comoda e senza interruzione dell'IAV nei suini esposti nelle fiere agricole...

La riduzione degli agenti infettanti nell'aria, mediante la tecnologia EPI (electrostatic particle ionization system), potrebbe potenzialmente diminuire l'esposizione ai microbi da parte dei suini e degli allevatori.

Lo studio mostra la circolazione asintomatica del virus dell'influenza suina nella poplazione dei suini del Vietnam.

In base alle analisi dei risultati, entrambi i tipi di campionamento (lavaggio bronco-alveolare e raschiatura bronchiale) sono ugualmente efficaci per rilevare gli agenti primari del Complesso Respiratorio Suino.

Sperimentalmente, il virus dell'influenza si somministra ai suini per via intra-nasale, per instillazione intra-tracheale o per aerosol, però ci sono pochi dati comparando il risultato dei diversi metodi. Le differenze nel modello dell'eliminazione del virus e le risposte delle citochine e l'immunità sono importanti per gli studi della patogenesi della malattia e la valutazione dell'efficacia protettiva dei vaccini... 

I suini possono albergare il virus dell'influenza, patogeno anche per gli esseri umani. Considerando che studi precedenti ribadiscono la presenza di un maggior rischio di casi di influenza umana tra individui a contatto con suini, sono state condotte ricerche per investigare anche l'associazione spazio-temporale tra le malattie di tipo simil-influenzale (ILI-influenza-like illnesses) ed allevamenti di suini in zone ad alta concentrazione...

L'infezione da parte del virus dell'influenza nei suini è un problema importante, dato che causa considerevoli perdite economiche ed è una minaccia per l'uomo. Inoltre, il suino è un eccellente modello per la comprensione dell'immunità nei confronti dei virus influenzali, dato che si tratta di un sistema patogeno-ospite naturale....

Nei suini, i virus dell'influenza di tipo A ed il Mycoplasma hyopneumoniae (Mhp) sono i principali artefici del complesso respiratorio suino. E' stato dimostrato sperimentalmente in passato che l'infezione in precedenza con Mhp possa esacerbare i segni clinici dell'infezione da H1N1 durante la prima settimana dopo l'inoculazione del virus...Con il fine di comprendere meglio le interazioni tra questi patogeni, questo studio ha avuto come obiettivo valutare le risposte molto precoci (a 5, 24 e 48 h) nei suini dopo l'infezione con H1N1 pre-infettati o meno con Mhp...

Gli anticorpi sierici contro le NP (nucleoproteine) forniscono un obiettivo di screening diagnostico universale ideale e potrebbe fornire un approccio conveniente e di basso costo per la rilevazione e la vigilanza delle infezioni da IAV nelle popolazioni suine.

Il controllo del virus dell'influenza A (IAV-influenza A virus) nei suini si realizza mediante la vaccinazione delle scrofe per fornire anticorpi di origine materna (MDA-maternally-derived antibodies) attraverso il colostro. L'obiettivo di questo studio fu valutare se gli MDA interferiscono con l'infezione da IAV, con la malattia clinica e con la trasmissione ai suinetti non vaccinati. Nonostante titoli elevati di MDA(maternally-derived antibodies ) i derivati del vaccino ridussero l'infezione del virus omologo, la trasmissione e la malattia; gli MDA furono sufficienti per indurre il VAERD(vaccine associated enhanced respiratory disease) dopo l'infezione eterologa.

I nostri risultati evidenziano una rimarchevole diversità dell'IAV e la complessa, rapida e dinamica evoluzione dell'IAV durante l'infezione di suini vaccinati che può essere apprezzata soltanto con campionature ripetute di singoli soggetti e analisi sequenziali approfondite. 

Questo nuovo virus è stato identificato per la prima volta in casi di malattia simil-Influenza nei suini, successivamente, però è stato assegnato ai bovini l'essere il serbatoio primario.

I nostri risultati indicano che durante i focolai di IAV nei suini, gli aerosol e le superfici dei box contengono livelli significativi di IAV, rappresentando un rischio di esposizione potenziale tanto per l'uomo che per i suini.

In pratica, i risultati di questo studio confermano la presenza generalizzata del PPIV1(Porcine Parainfluenza Virus 1) nel patrimonio suinicolo degli Stati Uniti.