Caso clinico: Episodio respiratorio multifattoriale in svezzamento ed ingrasso
E' necessario avere un approccio completo per poter avere una diagnosi differenziale corretta...
E' necessario avere un approccio completo per poter avere una diagnosi differenziale corretta...
Il monitoraggio continuo delle popolazioni suinicole in Europa è fondamentale per continuare ad accompagnare l'evoluzione dell'IAV suino. Detto virus può giocare un ruolo importante nella formazione di virus pandemici negli uomini come è già stato dimostrato per la comparsa del virus H1N1 nel 2009. Una conoscenza migliore delle variazioni genetiche costanti e della comparsa di nuovi fenotipi di IAV con maggiore propensione zoonotica è la base della politica di "OneHealth"...
In questo caso di discutono le motivazioni per l'implementazione della vaccinazione anti-influenzale in un gruppo di allevamenti da ingrasso appartenenti ad una stessa filiera produttiva in un sistema integrato. I casi presentavano sintomi respiratori alla fine dell'ingrasso, in una determinata zona geografica al alta concentrazione di suini all'ingrasso... Vengono inoltre illustrati le ripercussioni produttive ed economiche del caso...
La quarta e più recente linea, rappresenta un "spillover" del virus umano stagionale H3N2 che ha avuto luogo nel 2010-11. In questo scenario 4 linee principali di HA: il virus continua ad evolversi, formando nuovi clusters genetici...
I vaccini inattivati possono essere efficaci se si utilizzano in combinazione con altre pratiche, come ad esempio una movimentazione controllata dei suini e delle persone, associate ad analisi scrupolose se l'antigene vaccinale coincide con il ceppo di virus circolante...
I virus dell'Influenza Suina presentano un'elevata diversità genetica ed antigenica che viene potenziata da aspetti epidemiologici, che possono portare ad un deficit di protezione crociata tra ceppi appartenenti ad uno stesso subtipo.
Rimangono ancora molte domande senza risposte, come per esempio che impatto ha la malattia a livello riproduttivo in condizioni endemiche, soprattutto considerando le scrofette, oppure, qual'è il ruolo dell'Influenza durante la lattazione e lo svezzamento, principalmente sapendo che i suinetti in svezzamento possono diventare protagonisti come serbatoio del virus in un allevamento infetto endemicamente...
Gli episodi infettivi possono durare oltre un mese a livello di popolazione, il che spiega perchè un nuovo lotto, dove sono presenti molti soggetti sensibili, possa essere infettato se i suini sono alloggiati in box diversi, ma nello stesso capannone (trasmissione aerogena).
L'infezione con il virus dell'influenza suina e del virus della PRRS durante la lattazione si associa con un aumento (limitato nel caso dell'influenza e maggiore nel caso della PRRS) significativo sulla mortalità post.-svezzamento.
Il suino può dare luogo a nuovi ceppi influenzali con potenziale zoonotico, ma l'aumento della diversità genetica è cusato in gran parte dall'introduzione di ceppi di origine umana, per cui si consiglia che il personale che ha contatto frequente con i suini sia vaccinato per l'influenza.
La diversità genetica ed antigenica dei virus influenzali deve essere compresa come qualcosa di dinamico ed in costante evoluzione, per cui è importantissimo avere un controllo epidemiologico attivo nei confronti del SIV con la finalità di conoscere i ceppi presenti in ogni momento, così come la loro prevalenza ed impatto.
Possiamo trovare con una certa facilità il virus dell'Influenza in qualsiasi popolazione di suini: dalla nascita alla macellazione. Come è possibile che l'infezione a livello di popolazione, sia così estesa ed invece a livello individuale non duri più di 5-7 giorni?...
Enric Marco ci commenta che ultimamente è relativamente comune trovare suini che in fase di ingrasso presentino sintomatologia respiratoria e che rispondino male ai trattamenti antibiotici. In questi casi, normalmente, si pensa al virus PRRS, tuttavia è meno frequente pensare alle infezioni virali in forma mista.
La rimonta appena arrivata ed i suinetti appena prima dello svezzamento sono i principali gruppi a rischio.
Una copia antigenica perfetta è l'ideale, dato che produce poca o nessuna replicazione virale, eliminazione/danno virale o sintomi clinici. Tuttavia se il virus è sufficientemente somigliante, può causare una reazione crociata, l'infezione può ridursi a 2-4 giorni.
In una sala parto dove il virus influenzale circola, una percentuale relativamente elevata di suinetti possono infettarsi durante le prime settimane, rivelando che non tutti i suinetti sono protetti dagli anticorpi materni.
Bollettino settimanale di notizie del mondo dei suini
Fai il log in e spunta la lista