Pagina 10 di Articoli su pasteurella

Il numero totale dei suini nel Regno Unito è calato del 1,3% rispetto a dicembre 2010.

Le previsioni per il 2012 sono di un aumento di circa il 3% della produzione di carne suina. Questo aumento riflette l'ottimismo corrente nel settore suinicolo rafforzato dal forte consumo interno combinato con la ripresa dell'export.

Il prezzo della carne suina è aumentato del 3,4%.

La FAO prevede un raccolto di frumento dell'ordine di 690 milioni di ton. nel 2012.

Uno studio realizzato dalla Segretaria di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) prevede una stagnazione della produzione di carne suina italiana per il 2012, rimanendo ad un livello di 1,6 milioni di ton.

Il consumo pro capite cinese per la carne al mese è di 3 kg in Beijing e Nanjing e 4,27kg in Chengdu. Ma questi dati sono sottostimati.

L'informazione elaborata dall'ANAS riassume le nuove misure per gli accordi Banche-Imprese. Lo scorso 28 febbraio le Organizzazioni di categoria, incluso le Organizzazioni agricole, l’Associazione Bancaria Italiana ed i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze hanno siglato un accordo per l’introduzione di nuove misure per il credito.

Si prevede una diminuzione del 1% della produzione di carne suina in Europa.

Il Servizio Federale per il controllo veterinario e fitosanitario della Russia, Rosselkhoznadzor, ha dichiarato che dal 20 marzo la Russia bandirà l’import dalla Ue di bovini, ovini e suini vivi per motivi sanitari.

L'export globale della carne suina dall'Europa è stata del 18,8% superiore nel 2011 rispetto al 2010, arrivando a 3.190.596 ton.

La riduzione del numero delle scrofe arriva al 4,7% nella UE.

Il numero di suini macellati in Danimarca ha avuto un aumento nel 2011 rispetto al 2010, passando da 20.243.949 capi macellati a 20.925.925 nel 2011 (dati provvisori).

Secondo "Agreste", sono stati prodotti in Francia un totale di 25.200.000 suini: un calo del 1% rispetto al 2010.

Le spese per l'alimentazione è di 67.519,9 milioni di Euro, circa +0,7% rispetto al 2010, motivato da prezzi maggiori (+1,3%) durante quest'anno.

L'indice della FAO dei prezzi degli alimenti è salito del 2%, o 4 punti, tra dicembre e gennaio, il primo aumento da luglio 2011.