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L'OIE ha pubblicato due nuovi report riferentesi a nuovi casi di peste suina africana(PSA) in Ucraina.

Il caso è situato a 11 km dal confine con la Bielorussia.

Pare che il virus venga trasmesso dall'uomo e/o con i trasporti.

Le Autorità Veterinarie dell'Ucraina hanno informato l'OIE di nuovi focolai di peste suina africana in suini domestici.

Era dall’11 novembre 2011 che il maialetto sardo non poteva varcare i confini dell’Isola.

I servizi veterinari dell'Ucraina hanno informato della comparsa di 2 focolai di PSA lo scorso 10 ottobre in suini in due zone della regione di Sumy.

La Commissione europea ha accolto con favore la recente decisione degli Stati Uniti di riconosce il sistema di regionalizzazione in atto per controllare la diffusione della PSA.

Il provvedimento pone il divieto assoluto, in tutto il territorio regionale, di abbandonare nelle campagne parti di carcasse o viscere dei cinghiali abbattuti durante la caccia o di cacciare il cinghiale in forma vagante.

L’allevatore deve informare e far analizzate i suinetti dal veterinario della Asl il quale dopo una serie di analisi autorizza l’abbattimento dei capi.

Fino al 30 novembre verrà fissato un apposito calendario di monitoraggio.

APHIS ha informato dell'inclusione della UE e delle regioni definite per i propri Stati Membri nella lista dell'APHIS delle regioni colpite dalla PSA.

A seguito di recenti notizie di focolai di PSA in Ucraina, le attuali misure per la pulizia e la disinfezione dei veicoli dovranno essere applicate anche a quelli che entrano nell'Unione dall'Ucraina.

Agli inizi di settembre sono stati confermati nuovi casi di PSA in suini domestici di piccoli allevamenti in Rivne (villaggio Budymlia, 3 suini morti) e Chernigiv (Maksymivka, 6 suini morti).

L'Ucraina aveva sospeso l'import di carni suine provenienti dalla Polonia dopo la comparsa della PSA in cinghiali sul territorio polacco.

Il 28 luglio scorso la PSA(peste suina africana) è stata rilevata in Kalita, in uno dei più grandi complessi suinicoli a Kiev, ed è il 1°focolaio in un allevamento commerciale di suini.

Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia si appellano al Commissario Andriukaitis per una maggior libertà nella movimentazione dei suini tra di loro.