Pagina 2 di Articoli su sicurezza alimentare in Abstracts

I risultati mostrano una forte associazione tra la tolleranza ai metalli pesanti e la resistenza agli antimicrobici, in particolare tra i sierotipi di Salmonella, importanti nella sanità pubblica.

I dati raccolti in questo studio apportano nuove conoscenze su questo importante e difficile segmento da controllare della filiera "dall'allevamento alla tavola".

L'inchiesta è stata condotta su 3.004 professionisti di 25 paesi europei.

La capacità di un antibiotico β-lattamico anti-MRSA di stimolare l'apertura allosterica del sito attivo apre una nuova via per lo sviluppo di nuovi antibiotici.

Lo studio della prevalenza della carne suina venduta al dettaglio contaminata dallo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) in 4 provincie del Canada ha dato come risultato la presenza di MRSA in 31/402 (7,7%) dei campioni.

Le percentuali totali di soggetti esposti ad antimicrobici erano alte (90% in allevamenti d'ingrasso e 54% in quelli a ciclo chiuso).

I suini sono stati allevati senza antibiotici (n=3424) e sono stati vaccinati contro varie malattie con ago e siringa convenzionali oppure senza ago NFID (needel free injection device)

Obiettivo: determinare la presenza e la correlazione genotipica di isolamenti di Salmonella enterica in mangimi e campioni fecali in allevamenti commerciali.

I suini causano solo lo 0,019% dei casi di infezioni nell'uomo e se tutte le infezioni fossero resistenti agli agenti antimicrobici, questo sarebbe il contributo alla trasmissione.

Il VLA (Regno Unito) ha studiato la contaminazione da HEV nella filiera della carne di suino. Durante le ricerche si analizzarono campioni di feci e fegati al macello, tagli di carni lavorate nei laboratori, salsicce nei punti vendita così come tamponi sulle superfici tanto dei macelli quanto nei laboratori di lavorazione e confezionamento di prodotti feschi a base di carni crude di suino.

L'uso dell'acido lattico come intervento di decontaminazione riduce significativamente i livelli di Salmonella, Y. enterocolitica e C. coli.

E' stata comparata e definita la prevalenza della resistenza antimicrobica del Campylobacter in allevamenti convenzionali e allevamenti che non usano antibiotici, al macello e nell'ambiente.

Non si osservano differenze statisticamente significative per la presenza di S. aureus tra le carni di suini allevati in maniera convenzionale o senza l'uso di antibiotici o di promotori di crescita.

Sono stati osservati cambi nei filotipi batterici dopo 14 giorni di trattamento con antibiotici, con aumento dei batteri tipo Proteus (1-11%) in suini medicati.

L'obiettivo principale di questo studio di 7 mesi di durata è stato determinare la prevalenza di patogeni suini nelle tonsille al macello.

La vaccinazione contro il PCV2 non ha avuto effetti sulle caratteristiche della carcassa per la determinazione del prezzo (spessore di grasso, profondità del lombo e percentuale di carne magra).