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Secondo le prime stime, nel 2012 aumenta il grado di autoapprovvigionamento italiano di cosce suine.

Si prevede che la produzione di carni suine nella UE diminuisca del 2% nel 2013.

Nel censimento del 2010 quasi la metà (48%) delle aziende zootecniche nella UE-27 erano di bovini mentre il 27,4% erano di suini.

Secondo i dati Istat recentemente pubblicati, il numero di capi suini macellati in Italia nel 2012 è aumentato del 2,1% rispetto all’anno precedente, con un incremento del 2,9% delle macellazioni di capi grassi.

Nel dicembre 2012, il patrimonio suinicolo si è attestato a 11,1 milioni di capi, una calo del 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Tra i principali produttori di suini della UE, abbiamo diminuzioni del 6,41% per la Spagna, del 3,46% per la Germania e del 2,63% e 2,26% per Francia ed Olanda( Italia -12,33%).

Le quotazioni di tutti i tipi di carni sono state sostanzialmente stabili, anche se c'è stato una leggera flessione nei prezzi avicoli e della carne di suino.

Tra il 2000 e 2010, il parco suini nella Bretagna francese è calato di quasi il 4%.

L'elaborazione ANAS dei dati pubblicati da ISMEA indicano un calo generale del consumo di carne fresca del -1,8% rispetto all'anno 2011, nello stesso periodo invece sono aumentati i consumi di salumi del 2,5%

Mais: Le stime indicano una produzione mondiale in calo del 3,2%

I dati dell'IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia e Statistiche) prevedono una superficie record di coltivazione pari a 67,7 milioni di ettari, di cui il 54,8% di tutta l'area sarà dedicata agli OGM.

Più in dettaglio si segnalano aumenti del 5% per i bovini, del 7% per i suini.

La distribuzione della classificazione delle carcasse, per la sola categoria H (pesanti) è così suddivisa:

Nel 2012 la produzione di carne suina è diminuita dell'8,8%.

In effetti, il 42% delle persone andate in pensione l’anno scorso aveva più di 65 anni.

La produzione di suini degli allevamenti italiani nel 2012 è stata di 12.281.000 capi, il - 3,5% in meno rispetto al 2011.