Pagina 4 di Articoli su temperatura in Abstracts

L'inclusione di aromi nell'alimentazione delle scrofe durante l'allattamento può migliorare l'assunzione, migliorando la produzione di latte sotto stress termico...

E' stata misurata anche la temperatura individuale dei suini tramite un datalogger somministrato per via orale e presente nello stomaco, oltre alla valutazione del comportamento attraverso 3 videocamere posizionate all'interno dei piani di trasporto del camion.

Venne studiata l'applicabilità di un sistema di controllo elettronico della temperatura corporea dei suini utilizzando transponder microchips che erano stati inseriti sottocute a livello delle orecchie...

La mortalità pre-svezzamento (PWM-pre-weaning mortality) è una delle principali componenti che influisce sulla produttività del settore suinicolo. La conoscenza dei fattori che influiscono sulla PWM è importante per migliorare il benessere degli animali, ridurre le perdite di produzione ed aumentare i guadagni negli allevamenti commerciali. Il principale obiettivo di questo lavoro fu revisionare le cause non infettive più importanti della PWM e presentare i principali fattori che influiscono nelle condizioni di allevamenti commerciali....

Lo zinco nella dieta, tanto nelle forme inorganiche, che nelle forme organiche o nelle forme complesse zinco-AA, si mostra essenziale per mantenere la funzionalità della barriera intestinale e la rigenerazione dell'epitelio intestinale. Dato che lo stress da calore (HS-heat stress) può influenzare negativamente l'integrità intestinale e l'ingestione calorica, l'obiettivo del presente studio fu valutare l'effetto di 2 fonti dietetiche di zinco e la riduzione dell'ingestione calorica sull'integrità intestinale nei suini sottoposti a 12 h di HS.

Il calore radiante nella parte posteriore della scrofa riduce l'ipotermia dei suinetti neonati, il che indica che è importante fornire calore durante la prima mezz'ora dopo la nascita.

La mortalità superiore del trattamento LARGE suggerisce che un "nido" troppo grande sia meno protettivo, e che un "nido" minore con una dimensione adeguata del recinto, che permetta la differenziazione delle zone funzionali, sia più raccomandato.

Nelle condizioni di questo studio, trattare il PEDv presente nelle feci a 71°C per 10 min. o a 20°C (temperatura ambiente) per 7gg è sufficiente per la loro inattivazione prevenendo la diffusione.

Si valutò l'effetto del mese, macello di destinazione (densità, aperture finestre, luminosità e tipi di dispositivi di raffreddamento), durata dei viaggi ed indice di temperatura-umidità (THI temperature–humidity index) sulla mortalità.

I risultati evidenziano che, indipendentemente dalle condizionoi termiche, il trattamento con LPS influenza l'utilizzo dell'energia attraverso variazioni nelle ingestioni e le necessità di mantenimento della EM.

Tanto i fattori correlati con la biosicurezza esterna ed interna come il controllo delle condizioni climatiche all'interno devono essere considerati congiuntamente quando si applicano programmi per il miglioramento del controllo delle infezioni da SIV.

L'integrità intestinale, la funzionalità intestinale ed il metabolismo possono essere compromessi da uno stress termico prolungato.

E' stato realizzato uno studio sulle variazioni della qualità del seme in funzione dell'età e della stagione dell'anno nei verri Duroc.

E' stato evidenziato in particolare un effetto della bassa temperatura ambientale sulle performance dei suini con alimentazione razionata.

L'obiettivo di questo studio fu indagare sugli effetti del riscaldamento del pavimento sulle scrofe durante il parto e la lattazione: CALDO (35°c per 12 o 48 h) dopo la nascita del primo suinetto (BFP) con differenti temperature ambientali della SALA (15°C, 20°C, 25°C).

Aerosol del virus della PRRS furono esposti ad una di quattro dosi di UV254 in nove combinazioni di temperatura (n=3) e umidità relativa (n= 3).