Pagina 4 di Articoli su vaccino in Abstracts

Il ceppo attenuato di S. Typhimurium BBS 866 corregge le limitazioni degli attuali vaccini nei confronti di Salmonella fornendo una protezione crociata nei confronti dei sierotipi di Salmonella nei suini senza interferire con i programmi di vigilanza.

La Peste Suina Africana (PSA) è una malattia endemica da decadi nella maggior parte dei paesi dell'Africa sub-sahariana e della Sardegna. Il rischio che il virus della PSA diventi endemico in Europa è aumentato dalla sua ultima comparsa nel 2007. Questi risultati saranno di utilità per comprendere meglio la patogenesi del virus della PSA e per realizzare vaccini sicuri ed efficienti nei confronti di questo virus.

Il presente studio descrive i profili virologici e sierologici delle sub-popolazioni dei suinetti vaccinati (V) e non vaccinati (NV) nei confronti del PCV2 provenienti da scrofe V e NV in un allevamento con infezione subclinica da PCV2. Sono state osservate sub-popolazioni definite di suinetti in tutti i gruppi sperimentali (NV-NV, NV-V, V-NV e V-V), anche se in percentuali variabili.

In questo lavoro si è dimostrata l'assenza di risposta alla vaccinazione in suini persistentemente infettati con il virus della PSC.  

In questo studio, è stata valutata l'efficacia di un ceppo attenuato di Salmonella enterica sierotipo Typhimurium in 3 allevamenti di suini a ciclo chiuso.

La vaccinazione delle femmine non altera la qualità delle carcasse e della carne ed il loro interesse specifico si trova nel comportamento riproduttivo nel sistema di allevamento estensivo.

I risultati presentati nello studio mostrano il possibile uso di S. cerevisiae, esprimendo proteine virali ricombinanti sulla sua superficie, come un vaccino orale nei confronti del PCV2.

In conclusione, la vaccinazione combinata nei confronti del Mhp e il PRRSV ha raggruppato in maniera efficiente l'efficacia di ogni singola vaccinazione e potrebbe essere un interessante strumento per il controllo della PRCD (Porcine respiratory disease complex) nella produzione suinicola europea.

I risultati hanno indicato che la vaccinazione nei confronti del PCV2 può ridurre il livello di infezione da PCV2, incluso anche durante un episodio acuto di PRRS, però hanno anche mostrato che la vaccinazione non eradica il virus dall'allevamento. Sono necessari ulteriori studi per trarre conclusioni generali su questa questione.

Questo studio dimostra per la prima volta che la viremia da TTSuV può essere controllata con una vaccinazione combinata di DNA e proteine.

L'obiettivo principale di questo studio era quantificare la quantità di virus eliminato nelle feci dei suini vaccinati con vaccini attenuati o inattivati ed in suini non vaccinati dopo l'esposizione al ceppo virale PRRS Lelystad.

I criteri organolettici dei prosciutti dei maschi immunocastrati erano equivalenti a quelli dei maschi castrati e delle femmine giovani, il che dimostra l'efficacia della vaccinazione nelle condizioni di questo studio.

I risultati dimostrano che il virus PRRSV-CON può servire come un possibile candidato per lo sviluppo di un nuovo vaccino della PRRS con una protezione crociata più ampia.

La ri-esposizione al virus omologo 49gg dopo l'esposizione iniziale al PEDv non diede luogo ad una re-infezione dei suini. Questo manifesta la possibilità di produrre un vaccino efficace nei confronti del PEDv.

I risultati dimostrano che il virus PRRSV-CON può fungere come potenziale candidato ad uno sviluppo di vaccini innovativi, determinando immunità crociata.

L'obiettivo di questo studio fu comparare i punteggi delle lesioni da rinite nei musi dei suini in funzione dello stato vaccinale e N° di parti delle scrofe (primipare e pluripare, vaccinate o non vaccinate).