La recente conclusione dei negoziati tra Mercosur e Unione Europea (UE), avvenuta nel dicembre dello scorso anno, rappresenta un'opportunità fondamentale per dare impulso al commercio bilaterale, sempre che l'accordo venga infine approvato.
In questo contesto, Santa Fe svolge un ruolo strategico nelle relazioni commerciali con l'UE, in particolare nell'ambito del complesso argentino della soia. La provincia rappresenta quasi l'80% della capacità di lavorazione dei semi oleosi del paese, con l'Up River come epicentro di tale attività. Questo fatto è particolarmente rilevante se si considera che l'UE è il principale acquirente della farina di soia argentina, il prodotto più esportato dal Paese.

Di conseguenza, il 30% delle esportazioni argentine verso l'UE proviene da Santa Fe, consolidando la sua posizione di principale provincia esportatrice verso il blocco europeo, secondo la media del periodo 2018-2023. Inoltre, il 20% delle esportazioni totali di Santa Fe è destinato all'UE, rafforzando la sua posizione di principale partner commerciale della provincia.
Il complesso della soia domina queste esportazioni, rappresentando quasi l'80% delle spedizioni di Santa Fe verso l'UE, con il biodiesel che rappresenta un altro prodotto chiave nelle relazioni commerciali.
Con esportazioni medie annue superiori a 2,6 miliardi di dollari, le spedizioni di Santa Fe verso l'UE sono cinque volte superiori a quelle del Paraguay e quasi quattro volte superiori a quelle dell'Uruguay nel suo complesso. Anche in un anno di siccità storica come il 2023, la provincia ha esportato quasi tre volte di più del Paraguay e il 60% in più dell'Uruguay.
Oltre a rafforzare il commercio di soia, l'accordo Mercosur-UE apre nuove opportunità per il settore agricolo argentino riducendo le tariffe doganali e ampliando le quote di importazione dell'UE, facilitando così una maggiore integrazione nel competitivo mercato europeo.
Nel caso della carne, l'UE aumenterà progressivamente le quote tariffarie con riduzioni o esenzioni tariffarie. In particolare, le nuove quote di esportazione per la carne di manzo, di suino e di pollame saranno applicate gradualmente nell'arco di un periodo di cinque anni.
Per la carne suina, prodotto di cui l'Argentina è tradizionalmente importatrice netta, l'UE aprirà un contingente di 25.000 tonnellate, con una tariffa di 83 euro a tonnellata, una cifra notevolmente inferiore alle tariffe attuali, che possono arrivare al doppio di questo valore.
L'accordo prevede anche una quota esente da dazi per il mais e il sorgo provenienti dal Mercosur. Inizialmente, si partirà da 166.667 tonnellate all'inizio dell'accordo e si raggiungerà un milione di tonnellate in 5 anni. Attualmente, la tariffa effettiva sul mais che entra nell'UE può superare il 13% e le esportazioni di mais argentino verso l'UE hanno raggiunto in media appena le 125.000 tonnellate negli ultimi cinque anni.
Venerdì 21 febbraio 2025 | Bolsa de Comercio de Rosario | Argentina www.bcr.com.ar