Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha approvato il documento "La nuova PAC: le scelte nazionali - Regolamento (UE) n. 1307/2013" .
La decisione presa dal Cdm consente al Ministro Maurizio Martina di comunicare all'Unione europea, entro il termine stabilito del 1° agosto, le scelte nazionali relative all'applicazione della riforma della nuova PAC fino al 2020.
Saranno disponibili nei prossimi 7 anni, 52 miliardi di euro da investire per il rilancio e il futuro dell'agroalimentare nazionale:80 milioni di euro all'anno alle imprese agricole condotte da giovani, con la maggiorazione del 25% degli aiuti diretti per 5 anni; non percepiranno più aiuti soggetti come le banche, le assicurazioni, le società immobiliari e finanziarie. Gli imprenditori agricoli hanno un anno per adeguarsi alla riforma in vista della prima domanda unica che sarà nel 2015.
Nella stessa seduta il Ministero ha autorizzato la ripartizione degli aiuti destinati al sostegno accoppiato, per una dotazione annua di circa 426 milioni di euro. Tali risorse saranno concentrate nei seguenti settori: zootecnia da carne e da latte, con oltre 210 milioni di euro l'anno, seminativi con circa 146 milioni di euro l'anno, di cui circa 95 milioni di euro per il piano proteico e il grano duro, e olivicoltura, alla quale sono destinati 70 milioni di euro l'anno.
Le risorse complessive della PAC: circa 27 miliardi di euro totali saranno a disposizione dell'Italia per gli aiuti diretti del I° Pilastro (Pagamenti diretti), completamente finanziati dall'Europa; circa 21 miliardi di euro saranno a disposizione per finanziare le misure del II° Pilastro (Sviluppo rurale). Queste risorse sono stanziate per la metà da Fondi europei e per la metà da una quota nazionale.
Giovedì, 31 luglio 2014/Italia/MIPAAF. http://www.politicheagricole.it/