Si stima che siano andati perduti 100.000 ettari di soia di secondo raccolto. I quattordici giorni durati dall'ondata di caldo hanno portato in sole due settimane al peggioramento delle condizioni del raccolto, che è passato da vaste zone ingiallite a vaste zone con piante morte o sul punto di perire.
Negli ultimi 7 giorni la condizione della soia di seconda raccolto è precipitata: i raccolti eccellenti sono scomparsi, i raccolti da regolari a cattivi sono aumentati del 33%, per un totale di 500.000 ettari, di cui 100.000 ettari sottratti che vanno perduti a causa di sintomi di stress irreversibili.
Il 40% dell'area è ancora in buone condizioni e un altro 10% è in ottime condizioni. La soia di secondo raccolto, dato il consumo delle riserve che devono essere piantate dopo il grano, è la coltura più vulnerabile a questo stress termo-idrico. Per questo dicono che ci sono perdite che non verranno recuperate anche se piove perché le piante muoiono a causa degli incendi. Nelle zone colpite fortemente dal caldo è molto importante valutare quale sarà la ripresa post pioggia.
Per la soia di primo raccolto, il numero di millimetri questo fine settimana è fondamentale. Un'alta percentuale del raccolto è in fiore (45%) ed è quella che genera maggiore preoccupazione...
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