0
Lo scorso anno 2021 ha avuto due fattori molto positivi per il settore suinicolo brasiliano: il notevole aumento del consumo pro capite e l'aumento delle esportazioni che hanno raggiunto record.
Le spedizioni di carni suine fresche sono state pari a 1,15 milioni di tonnellate e hanno superato del 12,74% i volumi esportati l'anno precedente (114,8mila tonnellate in più). In termini di ricavi, le esportazioni di carni suine fresche nel 2021 hanno raggiunto un totale di 2.475 milioni di dollari, quasi il 17% in più rispetto al 2020.
La Cina, principale acquirente del Brasile, ha chiuso il 2021 con un aumento di appena il 2,67% delle quantità acquistate dal Paese rispetto al 2020, e nell'ultimo trimestre del 2021 si è registrata una sensibile riduzione delle spedizioni verso il colosso asiatico, pari a 83,5mila tonnellate, il 36,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020 e 3mila tonnellate in meno rispetto all'ultimo trimestre del 2019. Il punto positivo è che altre destinazioni hanno aumentato la loro quota di acquisti di carne suina brasiliana.
Con lo Stato di Santa Catarina responsabile di quasi 2/3 delle spedizioni, i tre stati meridionali hanno stabilito il loro ampio predominio nelle esportazioni di carne suina, totalizzando il 96,7% di tutte le spedizioni.
Se da un lato il mercato export si comporta come previsto, dall'altro il mercato interno è estremamente ostile, con segnali di eccesso di offerta che hanno spinto al ribasso i prezzi delle carni suine in tutto il Brasile, che sono crollati dalla seconda settimana di dicembre.
Questo calo dei prezzi è una conseguenza della forte crescita della produzione di suini negli ultimi anni, in coincidenza con una crisi economica. Inoltre, l'inizio dell'anno è tradizionalmente caratterizzato da un calo della domanda di carne suina sul mercato interno ed estero, che aggrava lo squilibrio tra domanda e offerta, spingendo ulteriormente al ribasso i prezzi...
Lunedì 17 gennaio 2022 / ABCS / Brasile.
https://abcs.org.br
