Da problema per gli agricoltori a risorsa per il patrimonio agroalimentare della Campania. È il progetto del Centro di Riferimento Regionale per l'Igiene Urbana Veterinaria e cooperative ed associazioni di categoria.
Il progetto si basa sull’integrazione tra le regole vigenti in area Parco e le azioni di selezione venatoria svolta in aree contigue. Infatti in area Parco non è consentita la caccia selettiva, ma la cattura attraverso i chiusini, un modello di trappola già sperimentato. I cinghiali così catturati verranno portati in un’area di raccolta presso la cooperativa Falode. Qui, nel macello aziendale e sotto il controllo dell’ASL, si procederà alla valorizzazione delle carni, insieme ai cinghiali abbattuti nelle aree con selezione venatoria. La filiera delle carni pertanto sarà sottratta al bracconaggio, con conseguente salvaguardia per la salute umana, certificandola con gli organismi pubblici competenti.
Nei prossimi giorni sarà presentato all’assessore all’agricoltura un percorso per la creazione di un marchio di filiera della carne, dei salumi e dei sughi di cinghiale prodotti in Campania...
Lunedì, 8 febbraio 2021/Italia.https://www.retesei.com/./https://www.ilciriaco.it/08/02/2021/