Dopo circa 10 mesi dalla conclusione della valutazione dello status sanitario dell’Italia con riferimento alla Malattia vescicolare del suino, da parte della Canadian Food Inspection Agency (CFIA), la Commissione europea ha finalmente ottenuto dai canadesi l’approvazione del modello di certificato sanitario per l’esportazione di carni suine e di preparazioni a base di carne suina.
Il Capo dei Servizi Veterinari canadesi già a febbraio 2015 aveva comunicato alla Commissione europea che “le evidenze di indennità degli allevamenti situati nelle Regioni indenni dalla Malattia vescicolare ai sensi della decisione 2005/779/CE e le informazioni ricevute sulla sorveglianza attiva e sui criteri di biosicurezza adottati sono adeguati per ritenere sicuri le carni suine e i prodotti a base di carne suina esportati dall’Italia”.
Le misure aggiuntive, previste solamente per i prodotti esportati dall’Italia, unico Paese non indenne dalla Malattia vescicolare, limitavano l'export di salumi cotti e prodotti stagionati un minimo di 30 giorni, se ottenuti da carni provenienti dall’Unione europea o dalle Regioni italiane indenni da MVS, oppure almeno 400 giorni in caso di materia prima proveniente da Campania e Calabria.
A novembre 2015 la Commissione ha potuto comunicare alle Autorità degli Stati membri la pubblicazione su TRACES del modello di certificato che riporta le condizioni sanitarie per l’export di carni fresche e ha dato il via alle prime esportazioni.
Manca ancora l'approvazione del nuovo certificato per i prodotti a base di carni, che comprende anche i salumi stagionati con meno di 30 giorni, che si spera avvenga a breve.
Venerdì, 22 gennaio 2016/Italia.http://www.assica.it