Secondo un recente articolo pubblicato su riviste specializzate del settore, la Cina cambierà l'aumento globale della domanda di flussi commerciali di carni e cereali,scatenando uno "tsunami globale." Il rapporto ha sottolineato che a causa del rapido aumento del consumo di carne in Cina, nel 2050 le importazioni saliranno 35 volte, portando ad un esaurimento delle risorse e all'inquinamento ambientale e a molte altre questioni, oltre all'impatto sul mercato internazionale. Gli esperti del governo però ribadiscono queste previsioni.
Si stima che la rapida crescita di produzione di carni in Cina avvenuta negli ultimi 10 anni continuerà. Il consumo tende ancora ad aumentare ma con ritmi inferiori. Secondo il Ministero Nazionale delle Statistiche nel 2013 sono stati prodotti 83,73 milioni di tonnellate di carni. Il tasso medio di crescita annuale di carni negli ultimi 10 anni è stata del 2,7% per la carne suina, 3,8% per la carne di pollo e del 2,2% per la carne bovina; secondo questi studi questi livelli di crescita si manterrano nei prossimi anni anche se viene sottolineato che la varietà di offerta per alimenti è più ampia rispetto al passato (uova, latte, pesce, ecc).
La Cina importa sopratutto sottoprodotti della lavorazione, in particolare di suini e pollame. L'aumento della capacità produttiva in Cina di proteine di origine animale è cresciuta di più rispetto ai consumi, che nonostante siano tutt'ora in crescita, ma tenderanno a diminuire con i cambi di abitudini e tradizioni alimentari. Si prevede nel 2015 un consumo di carni suine dell'ordine di 53 kg pro capite e poi si stabilizzerà. Con in miglioramento dell'efficienza degli allevamenti cinesi, potrebbero bastare 58 milioni di scrofe per soddisfare la futura domanda per la carne suina.
Giovedi 7 agosto 2014. / Farmer giornaliero / Cina http://szb.farmer.com.cn