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Le carni provenienti dalle Zone di Restrizione seguono una procedura differenziata e richiamano la Circolare del 13 ottobre che tratta della movimentazione dei suini verso la macellazione.
Le cosce dei suini provenienti da Zone di Sorveglianza per la PSA potranno anche essere stagionate come prosciutto crudo con stagionatura di 400 giorni in quanto, spiega la nota, "tale processo assicura l’inattivazione del virus della PSA, secondo quanto riportato dal Codice OIE e dall’allegato VII del Regolamento UE 687/2020 e quanto specificato dal MdS e dal CEREP nel documento “Sicurezza delle carni e dei prodotti a base di carne di suidi – virus della Peste Suina Africana”.
Qualora l’allevamento, posto in Zona di Sorveglianza, diventi focolaio o entri in una ZP, le cosce provenienti da tale allevamento o a contatto con queste e presenti nei locali di stagionatura, anche da pochi giorni antecedenti a questo evento, non subiranno alcuna restrizione/provvedimento di richiamo o distruzione a condizione che tali carni siano state gestite separatamente rispetto a quelle originate da zone libere e non destinate al trattamento di riduzione del rischio I trattamenti subiti dalle carni devono rispettare i parametri di processo del trattamento previsti per la riduzione del rischio (dall’allegato VII del Regolamento UE 687/2020)".
La circolare conclude chiarendo che i prodotti "una volta completato il processo di riduzione del rischio potranno essere marchiati con marchio di identificazione Reg. 853 articolo 5, comma 1, lettera B".
Tutta la normativa qui
rev-IT-Safe-commodities-rev13-25.02.22.pdf
Martedì, 24 ottobre 2023/Italia. https://www.anmvioggi.it/
