Nell’ultimo mese prosegue di crisi della filiera suinicola nazionale, in primo luogo a livello di allevamento. La redditività dell’allevamento a ciclo chiuso si colloca, per il 5° mese consecutivo, ai livelli più bassi dal 2015, inferiori anche rispetto al peggiore periodo di crisi dovuta alla pandemia (maggio-giugno 2020). In particolare, la diminuzione dei prezzi dei suinetti di 7 kg ha portato a un’ulteriore riduzione della redditività della fase di svezzamento (sito 1), mentre la redditività del sito 2, nonostante un modesto incremento rispetto al mese precedente, si è sostanzialmente mantenuta ai livelli molto bassi dei due mesi precedenti.
Il calo dei prezzi dei suini da macello pesanti, infine, ha portato a una forte diminuzione (-11,1%) della redditività degli allevatori impegnati nella fase di ingrasso (sito 3).
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Nello stesso mese, il calo delle quotazioni di alcuni tagli di carne suina fresca ha comportato una riduzione della redditività dei macellatori, scesa del -2,5% rispetto ad aprile. Tale valore resta leggermente al di sopra di quello fatto segnare nello stesso periodo dello scorso anno (+2,1%), quando peraltro il livello della redditività era attorno ai minimi dell’ultimo triennio.
A maggio è in diminuzione, sia pure leggera (-0,3% per il pesante, -2,3% per il leggero) anche la redditività della fase di stagionatura del Parma DOP, soprattutto a causa degli effetti del maggior costo sostenuto dagli stagionatori per l’acquisto delle cosce fresche ad inizio stagionatura. I livelli di maggio restano comunque superiori di quelli dello scorso anno.
Nel periodo gennaio-febbraio 2022 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale pari a -40,5 milioni di euro, dato in peggioramento di 15 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie soprattutto alla crescita dell’import...
Martedì, 7 giugno 2022/Italia. http://www.crefis.it