Ad ottobre la redditività degli allevatori italiani di suini è continuata ad aumentare (+4,1% rispetto al mese precedente), toccando i valori più elevati da quando l’indice viene calcolato (luglio 2009). Positiva pure la variazione tendenziale (+16,5%). Grazie alla crescita dei prezzi di cosce e lombi, in ottobre si è registrata una ripresa della redditività dei macellatori italiani (+1,2% rispetto a settembre) che si mantiene comunque su uno dei livelli più bassi da febbraio 2017. Il dato attuale è inoltre risultato inferiore anche rispetto a quello dello scorso anno (-7,7%).
Nell’ultimo mese, in termini congiunturali, la redditività dei produttori di prosciutti DOP è cresciuta toccando i valori più elevati da quando l’indice è stato ricalcolato (febbraio 2019). Stabile la redditività dei prosciutti leggeri NON DOP, mentre è cresciuta del +1,3% in termini congiunturali quella dei pesanti. Il differenziale di redditività tra la produzione di prosciutto di Parma DOP e quello tradizionale, già negativo per la DOP, è risultato ancora a favore delle produzioni non tipiche.
A livello di prezzi, in ottobre sono aumentate le quotazioni degli animali da macello, mentre sono diminuite quelle dei suini da allevamento; stabili i valori dei prosciutti stagionati. Nel periodo gennaio - luglio 2019 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo pari a -331,5 milioni di euro, dato in peggioramento di 41,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale risultato è stato determinato da valori esportati in aumento, rispetto al 2018, e ad un ben superiore incremento dell’import nazionale del comparto.
Giovedì, 7 novembre 2019/Italia. http://www.crefis.it