Nell’ultimo mese, la filiera suinicola italiana sembra entrata in una fase decisamente difficile: da un lato gli allevatori vedono ridursi la propria redditività, a causa del calo dei prezzi dei suini che scendono a valori che non si riscontravano dal 2016; non meglio va agli stagionatori, a causa del prezzo basso dei prosciutti stagionati. Va meglio solo al comparto dei macellatori che, grazie all’aumento delle quotazioni dei lombi, ottengono un miglioramento della reddittività.
In aprile, la redditività della fase d’allevamento in Italia, è calata del - 6,5% rispetto a marzo e del -5,6% rispetto allo scorso anno. Andamento opposto per la redditività dei macellatori italiani, cresciuta del +3,6% rispetto al mese precedente. Positiva anche la variazione tendenziale (+2,2%). Nell’ultimo mese la redditività dei prosciutti di Parma DOP è peggiorata rispetto al mese precedente, nella misura pari al -3,6% nel caso della tipologia leggera e al -2,9% per quella pesante; per i prosciutti non tipici le variazioni congiunturali sono state rispettivamente del -4,6% e del -5,6% per prodotti leggeri e pesanti. In aprile, continua a rimanere più conveniente produrre prosciutti leggeri destinati al circuito non tutelato, mentre se ci si sposta sui prodotti di peso superiore, si ottiene una maggiore redditività dalle produzioni tipiche.
Nel mese di gennaio 2018 (ultimo dato disponibile), il saldo del commercio estero dell’Italia di suini, carni suine e salumi è risultato pari a -62,9 milioni di euro, dato in peggioramento sia rispetto a gennaio 2017 (-2,5 milioni di euro), sia rispetto al mese precedente (-22,1 milioni di euro).
Venerdì, 4 maggio 2018/Italia.http://www.crefis.it