La reddivitià della fase allevamento nel mese di maggio è rimasta praticamente stabile, rispetto al mese precedente (-0,4%), mantenendosi però del 21,4% più elevata rispetto allo stesso mese del 2016. L’indice Crefis permane quindi su livelli elevati.
Nel mese di aprile, ultimo periodo per il quale è possibile effettuare un raffronto, la redditività della suinicoltura italiana era di circa il 14% più elevata di quella media UE; un differenziale rilevante, anche se inferiore a quello di marzo. Negli Stati Uniti l’indice Crefis di redditività della fase primaria è migliorato del 9,6% rispetto ad aprile ma rimane inferiore del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2016, confermando il trend negativo dell’ultimo anno.
A maggio è avvenuto un nuovo, forte, peggioramento della redditività della fase di macellazione, scesa del 6,4%, dopo gli aumenti fatti registrare a marzo e aprile. L’indice è del 24,9% più basso rispetto a maggio 2016. A maggio la redditività dei prosciutti di Parma DOP è leggermente peggiorata rispetto ad aprile: dell’1,6% nel caso della tipologia leggera e dello 0,6% nel caso di quella pesante. La redditività dei prosciutti non tipici leggeri è aumentata dell’1,0%, mentre quella dei non tipici pesanti è rimasta praticamente invariata (-0,3%).
Rispetto a maggio 2016, la redditività dei prosciutti di Parma DOP è migliorata sia per la tipologia leggera (+2,2%) che per quella pesante (+4,7%). L'indice Crefis della stagionatura dei prosciutti non tipici è invece aumentato del 3,5% per il tipo leggero, mentre è diminuito del 2,4% per quello pesante.
A maggio è leggermente diminuito il differenziale di redditività tra prosciutti di Parma DOP e prosciutti non tipici, che comunque rimane a favore delle produzioni di qualità. L’indice Crefis della stagionatura dei prosciutti DOP è infatti risultato del 13% (prosciutti leggeri) e del 37% (prosciutti pesanti) più elevato rispetto a quello delle non DOP.
Mercoledì, 7 giugno 2017Italia/Crefis./http://www.crefis.it