A dicembre la redditività degli allevatori italiani è scesa rispetto al mese precedente (-0,1%), mantenendosi però su livelli molto alti. Resta positivo il confronto con il 2018, pari al +39,8%. Al contrario, nell’ultimo mese, la redditività dei macellatori italiani è risalita del +2,7% rispetto a novembre, grazie soprattutto all’aumento di prezzo che ha interessato i lombi.
L’attuale livello resta, comunque, inferiore del - 17,4% rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo mese, in termini congiunturali, la redditività dei produttori di prosciutti DOP è ulteriormente cresciuta, toccando i valori più elevati da quando l’indice è stato ricalcolato (febbraio 2019). Cala, invece, la redditività degli stagionatori di prosciutti NON DOP: - 1,4% per i leggeri e -0,3% per i pesanti.
Il differenziale di redditività tra le produzioni tipiche e non, è tornato ad essere a favore delle DOP per i prosciutti pesanti, mentre per i leggeri continua a risultare più conveniente stagionare prosciutti destinati al circuito tradizionale. A dicembre le quotazioni degli animali da macello hanno toccato il loro massimo storico, così come sono aumentate quelle degli animali da allevamento. In calo, invece, i prezzi delle cosce fresche, mentre i valori dei lombi sono cresciuti. Stabili, infine, le quotazioni dei prosciutti di Parma.
Nel periodo gennaio - settembre 2019 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo e pari a -436,4 milioni di euro, dato in peggioramento di ben 104,0 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale risultato è stato determinato da valori esportati in lieve aumento, rispetto al 2018, e ad un ben superiore incremento dell’import nazionale del comparto.
Lunedì, 13 gennaio 2020/Italia.http://www.crefis.it