In dicembre i prezzi dei suini da macello sul mercato nazionale sono continuati a scendere, mentre un nuovo incremento ha interessato quelli degli animali da allevamento.
Continua anche la discesa dei prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione suina, sia sul mercato nazionale che su quelli esteri. In calo anche la redditività degli allevatori impegnati nel ciclo chiuso, così come quella della fase di ingrasso (sito 3), a causa principalmente del calo di prezzo dei suini da macello e dall’aumento di quelli da allevamento.
Questi aumenti sono alla base, invece, della ripresa di redditività fatta segnare dagli allevatori impegnati nel sito 1. In diminuzione la redditività degli allevatori italiani impegnati nelle fasi di allevamento sito 2. L’attuale livello di redditività dell’allevamento resta maggiore di quello dello scorso anno, per tutte le fasi sopra indicate, ad eccezione del ciclo chiuso che ha fatto segnare una variazione tendenziale negativa (-4,7%).
La diminuzione dei prezzi dei suini da macello e l’aumento di alcuni tagli di carne suina fresca ha portato ad un aumento della redditività dei macellatori italiani a livello congiunturale, ma che resta comunque più bassa di quella dello scorso anno.
In dicembre il maggior costo sostenuto dagli stagionatori di prosciutti DOP, per l’acquisto delle cosce fresche ad inizio stagionatura, e la stabilità dei prezzi dei prosciutti stagionati ha portato ad una riduzione della redditività (sia per i prodotti stagionati 12 che 16 mesi), che resta più bassa anche rispetto allo scorso anno. In diminuzione anche la redditività degli stagionatori di prosciutti NON DOP leggeri, sempre a causa del maggior costo per l’acquisto delle cosce fresche, mentre l’aumento di prezzo fatto segnare dai prosciutti stagionati per NON DOP pesanti ha consentito di mantenere positiva la redditività di tale tipologia di stagionatori. Restano negative le variazioni tendenziali.
Mercoledì, 11 gennaio 2023/Italia/Crefis. http://www.crefis.it