A gennaio la redditività degli allevatori italiani di suini è scesa ulteriormente rispetto al mese precedente (-7,2%), mantenendosi comunque ben al di sopra rispetto ai livelli fatti registrare lo scorso anno (+31,6%). Al contrario, nell’ultimo mese, la redditività dei macellatori italiani è cresciuta del +2,1% rispetto a dicembre.
L’attuale livello resta, comunque, inferiore del -12,1% rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo mese, in termini congiunturali, la redditività dei produttori di prosciutti DOP è ulteriormente cresciuta, toccando i valori più elevati da quando l’indice è stato ricalcolato (febbraio 2019). Cala, invece, la redditività degli stagionatori di prosciutti NON DOP: - 0,3% per i leggeri e -0,4% per i pesanti. Il differenziale di redditività tra le produzioni tipiche e non rimane a favore delle DOP per i prosciutti pesanti, mentre per i leggeri continua a risultare più conveniente stagionare prosciutti destinati al circuito tradizionale.
A livello di prezzi, a gennaio le quotazioni degli animali da macello sono diminuite sia per gli animali destinati al circuito DOP che per quelli inviati al circuito non tutelato, mentre sono cresciute le quotazioni di quelli da allevamento. In calo, invece, i prezzi delle cosce fresche e dei lombi, mentre sono rimasti stabili quelli relativi ai prosciutti di Parma. Nel periodo gennaio - ottobre 2019 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo di quasi -496 milioni di euro, dato in peggioramento di ben 130,9 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tale risultato è stato determinato dall’incremento dei valori importati, rispetto al 2018, il quale è risultato decisamente superiore a quello osservato per l’export nazionale del comparto.
Giovedì, 6 febbraio 2020/Italia. http://www.crefis.it