Nell’ultimo mese, la diminuzione dei prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione suina (in particolare della soia) e l’aumento delle quotazioni dei suini da macello pesanti, ha portato ad una ripresa della redditività degli allevatori di suini italiani, con variazioni del +7,9% rispetto al mese precedente e del +8,1% nei confronti dello scorso anno.
Al contrario, l’aumento dei prezzi dei suini ha sfavorito i macellatori, che hanno visto diminuire la loro redditività del -5,3% rispetto a maggio. L’attuale valore resta inoltre inferiore rispetto a quello dello stesso periodo del 2020: -22,0%. L’ulteriore crescita dei prezzi dei prosciutti di Parma, unita al calo di prezzo delle cosce fresche destinate a produzioni tipiche verificatosi un anno fa, ha portato ad un nuovo aumento della redditività degli stagionatori di prosciutti DOP.
Al contrario, la redditività degli stagionatori di prosciutti NON DOP è diminuita su base congiunturale, pur mantenendosi al di sopra di quella dello scorso anno. La differenza di redditività tra gli stagionatori di prosciutti destinati al circuito tutelato e quelli che producono per il circuito tradizionale resta a favore delle DOP.
Nel periodo gennaio-marzo 2021 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale pari a -34,8 milioni di euro, dato in miglioramento di ben 196 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie al forte calo delle importazioni del comparto.
Martedì, 7 luglio 2021/Italia. http://www.crefis.it