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Nonostante l’aumento dei prezzi dei suini da macello, il costo delle materie prime spalmato sul periodo di ingrasso ha portato ad una riduzione della redditività degli allevatori di suini italiani, scesa del - 0,8% rispetto al mese precedente. Negativo anche il confronto con lo scorso anno: -7,3%.
Al contrario, in luglio si è assistito ad una ripresa della redditività dei macellatori italiani, cresciuta del +1,4% rispetto a giugno. Nonostante questo aumento, l’attuale valore risulta comunque ben al di sotto di quello dello scorso anno: -9,5%.
L’ulteriore incremento dei prezzi dei prosciutti di Parma ha portato ad un nuovo aumento della redditività degli stagionatori di prosciutti DOP.Allo stesso modo, grazie al calo di prezzo delle cosce fresche destinate a crudi non tipici avvenuto sette mesi fa, in luglio la redditività degli stagionatori di prosciutti NON DOP è tornata a crescere sia su base congiunturale che tendenziale. La differenza di redditività tra gli stagionatori di prosciutti destinati al circuito tutelato e quelli che producono per il circuito tradizionale resta a favore delle DOP.
Nel periodo gennaio-aprile 2021 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale pari a -34,7 milioni di euro, dato in miglioramento di quasi 234 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie al forte calo delle importazioni del comparto e alla contemporanea crescita dell’export.
Giovedì, 5 agosto 2021/Italia. http://www.crefis.it
