Un nuovo aumento ha spinto ancor di più verso l’alto i prezzi dei suini da macello e da allevamento, che hanno così raggiunto livelli mai toccati, da quando le CUN sono attive.
Stesso andamento è stato registrato per i tagli di carne suina (dove, in particolare, le cosce fresche hanno raggiunto i livelli massimi da aprile 2011) e per i prosciutti stagionati, che hanno toccato i valori massimi delle rispettive serie storiche. Continua anche la discesa dei prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione suina, sia sul mercato nazionale che internazionale.
In marzo la redditività degli allevatori italiani è aumentata per tutte le tipologie di allevamento considerate, grazie agli aumenti di prezzo dei rispettivi output ed al rallentamento delle quotazioni delle materie prime per l’alimentazione suina.
L’aumento dei prezzi dei suini da macello non è stato compensato dalla crescita dei prezzi dei tagli di carne suina fresca, portando ad una riduzione del -1,8%, a livello congiunturale, della redditività dei macellatori italiani, che si conferma più bassa anche di quella dello scorso anno.
Pure a marzo gli aumenti di prezzo subiti dai prosciutti stagionati DOP hanno portato ad un leggero miglioramento della reddittività degli stagionatori di prosciutti DOP, ad eccezione dei produttori di prosciutti leggeri stagionati 12 mesi, che hanno visto una riduzione della redditività, a causa del costo di acquisto della coscia fresca, non compensato dal prezzo del prosciutto.
In aumento anche la redditività degli stagionatori di prosciutti NON DOP, grazie al buon livello delle quotazioni dei prosciutti stagionati che hanno più che coperto il costo delle cosce fresche ad inizio stagionatura. •Va fatto notare che, nonostante questi aumenti congiunturali, i livelli di redditività raggiunti in marzo restano comunque ben al di sotto di quelli rilevati nello stesso periodo dello scorso anno, soprattutto per le produzioni DOP.
Giovedì, 13 aprile 2023/Italia/Crefis. http://www.crefis.it