A novembre la redditività degli allevatori italiani di suini è continuata ad aumentare (+2,9% rispetto al mese precedente), toccando nuovi livelli record. Positiva anche la variazione tendenziale (+27,9%). Al contrario, nell’ultimo mese, la redditività dei macellatori italiani si è ridotta toccando il livello più basso da gennaio 2017: -5,2% la variazione congiunturale e -13,2% quella tendenziale.
Nell’ultimo mese, in termini congiunturali, la redditività dei produttori di prosciutti DOP è ulteriormente cresciuta toccando i valori più elevati da quando l’indice è stato ricalcolato (febbraio 2019). Cresce la redditività degli stagionatori di prosciutti pesanti NON DOP (+0,5% in termini congiunturali), mentre è calata quella dei prosciutti leggeri NON DOP (-3,7%). Il differenziale di redditività tra la produzione di prosciutto di Parma DOP e quello tradizionale, già negativo per la DOP, è risultato ancora a favore delle produzioni non tipiche.
A livello di prezzi, a novembre le quotazioni degli animali da macello hanno toccato il loro massimo storico, così come sono aumentate le quotazioni degli animali da allevamento. In rialzo anche i prezzi delle cosce fresche, mentre le quotazioni dei prosciutti di Parma sono rimaste stabili. Nel periodo gennaio - agosto 2019 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo e pari a -372,4 milioni di euro, dato in peggioramento di 76,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale risultato è stato determinato da valori esportati in lieve aumento, rispetto al 2018, e ad un ben superiore incremento dell’import nazionale del comparto.
Giovedì, 5 dicembre 2019/Italia. http://www.crefis.it