A marzo, si è osservato un ulteriore peggioramento della redditività degli allevatori italiani che è scesa a livelli che non si riscontravano addirittura da ottobre del 2013. La variazione congiunturale è stata del - 6,2%, mentre quella tendenziale del - 24,0%. Al contrario di quanto avvenuto per gli allevatori, i macellatori hanno toccato, in marzo, la redditività più elevata di sempre con uno scostamento, rispetto a febbraio, del +6,4%. Positiva anche la variazione tendenziale: +12,7%.
Nell’ultimo mese la redditività dei produttori di prosciutti è diminuita sia in termini congiunturali che tendenziali; tale andamento ha interessato sia le produzioni destinate al circuito delle DOP che quelle non tipiche. In marzo il differenziale di redditività tra i produttori di prosciutti per il circuito DOP e quello tradizionale è tornato ad essere a favore di quest’ultimi. Per quanto riguarda i prezzi, in marzo vi è stato un ulteriore calo delle quotazioni degli animali da macello, mentre sono continuati a crescere quelli dei suini da allevamento di 30 kg.
Andamento al ribasso anche per i principali tagli di carne suina fresca ad eccezione dei lombi e del lardo. Continua il periodo negativo dei prosciutti stagionati. Nel periodo gennaio – dicembre 2018 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo e pari a - 427,0 milioni di euro, dato, però, in miglioramento di ben 167,3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale risultato è stato determinato da un calo dei valori esportati a cui si è accompagnata una flessione decisamente superiore delle importazioni nazionali del comparto.
Giovedì, 4 aprile 2019/Italia. http:www.crefis.it