Nel 2024 gli Stati Uniti hanno importato meno di 58mila tonnellate di carni suine fresche, refrigerate o congelate dall’UE, pari solo al 3% dell’export europeo, molto meno rispetto a Cina, Regno Unito e Sud-Est Asiatico.
Per i salumi, invece, gli USA rappresentano il 2° mercato dopo il Regno Unito, ma con volumi molto inferiori (35.726 tonnellate contro 376.264).

I dazi imposti dagli USA ostacolano le esportazioni UE, poiché potrebbero aumentare i prezzi al consumo, favorire prodotti alternativi e creare concorrenza sleale, mettendo a rischio soprattutto i salumi Dop e Igp, anche italiani.
Per questo, l’UE dovrebbe cercare mercati alternativi. I principali, in termini di valore, sono: Giappone, Regno Unito, Cina, Corea del Sud e Filippine.
Spagna e Danimarca sono ben posizionate in Giappone e Corea, mentre Polonia e Olanda guardano al Regno Unito come mercato chiave.
In caso di tensioni commerciali tra USA e Cina, Pechino potrebbe rafforzare gli acquisti da Europa. Anche il Messico rappresenta un’opportunità, specie in caso di minore dipendenza dagli USA. Le Filippine sono già un mercato importante, assorbendo il 7% dell’export UE...
Lunedì, 7 aprile 2025/Italia/ https:www.clal.it