In seguito all'incontro avvenuto il 14-15 marzo , organizzato dalla Presidenza danese del Consiglio della Unione europea per discutere come affrontare la resistenza agli antimicrobici, EFSA e ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), hanno relazionato lo stato attuale.
La campylobatteriosi è l’infezione zoonosica segnalata più di frequente negli esseri umani e la gravità della resistenza del Campylobacter a parecchi antimicrobici, compresa la ciprofloxacina, costituisce motivo di crescente preoccupazione nell’Unione europea: nel 2010 i casi negli esseri umani sono stati 200.000.
La relazione tratta della resistenza agli antimicrobici della Salmonella e del Campylobacter negli esseri umani, negli animali e negli alimenti nonché in batteri che non causano malattie come gli indicatori «E. coli» ed «Enterococchi» provenienti da animali e alimenti.
Sin dal 2004 l’EFSA analizza la resistenza agli antimicrobici nei batteri zoonosici presenti in animali e alimenti.La relazione sulla resistenza agli antimicrobici nei batteri zoonosi ci mostra che un’elevata percentuale di Campylobacter negli esseri umani è resistente alla ciprofloxacina, un antibiotico di importanza fondamentale.
Mercoledì, 14 marzo 2012 . EFSA http://www.efsa.europa.eu