Questi indicatori sono stati istituiti dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare, dall'Agenzia europea per i medicinali e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, su richiesta della Commissione europea.
Gli indicatori riguardano sia i settori umani che animali e riflettono il consumo di antimicrobici e la resistenza agli antimicrobici nella comunità, negli ospedali e negli animali che producono cibo. Gli indicatori si basano su dati già raccolti attraverso le reti di monitoraggio dell'UE esistenti.
Esempi di indicatori per la valutazione della resistenza antimicrobica nella medicina umana includono la percentuale di batteri Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina (MRSA) e rapporto con i batteri Escherichia Coli (E. coli) che sono resistenti alle cefalosporine di terza generazione. Questi due agenti patogeni sono di grande importanza per la salute pubblica. Per la medicina veterinaria, un indicatore di esempio è la proporzione di batteri E. coli da animali di importanza zootecnica che sono suscettibili o resistenti a diversi antimicrobici. In termini di consumo, gli indicatori principali indicati sono il consumo umano di antimicrobici e le vendite generali di antimicrobici veterinari.
Gli indicatori, presentati come parere scientifico, sono il risultato di una stretta collaborazione tra le tre agenzie dell'UE, ciascuna in base alla loro esperienza e dati specifici di monitoraggio della resistenza antimicrobica e del consumo di antimicrobici in animali e esseri umani.
Giovedì 26 ottobre 2017/ EFSA/ Unione Europea.
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