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Emilia Romagna e Lombardia: proposta di sostegno per il Settore Suinicolo

Le due Regioni assieme per un patto di filiera che punti anche a modelli di contratto di filiera che premi la qualità in base a peso morto, classificazione e destinazione...

5 Giugno 2020
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Le Regioni Emilia Romagna e Lombardia si sono riunite per un sostegno al settore suinicolo. Un patto di filiera per definire in maniera chiara e trasparente gli impegni di ciascuna componente - allevatori, industria di macellazione e trasformazione e distribuzione - e la messa in campo di alcuni interventi urgenti per smaltire le eccedenze di mercato, a partire dall’attivazione dei bandi per gli indigenti e dall’avvio di campagne di corretta informazione alimentare e di promozione del made in Italy, con il coinvolgimento delle grandi catene di vendita. Queste sono alcune delle misure indicate dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, nel corso del tavolo istituzionale tra le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia sulla grave crisi che sta attraversando il settore suinicolo.

Le due regioni, insieme, rappresentano i due terzi di suini allevati in Italia, di cui oltre 800 mila nel territorio emiliano romagnolo, pari al 14,5% della produzione nazionale. Inoltre, in Emilia-Romagna vengono macellati ogni anno in una cinquantina di strutture oltre 3,9 milioni di capi, le cui carni sono in gran parte destinate alla filiera del prosciutto di Parma Dop.

Proprio la filiera del suino pesante, è il comparto che in questo momento soffre di più, per il calo significativo dei prezzi al consumo e la concorrenza del prodotto generico, non a marchio Dop e Igp, mentre continuano a scendere le quotazioni di mercato dei suini da macello rilevati dalla Commissione unica nazionale.

La Regione Emilia-Romagna propone di utilizzare una parte, 1,5 su un totale di 5 milioni di euro, della dotazione del Fondo suinicolo nazionale. Gli altri 3,5 milioni saranno invece impiegati nell’ambito degli accordi di filiera per finanziare nuovi strumenti di valutazione automatica delle carcasse suine, per ristabilire un clima di fiducia reciproca tra allevatori e macellatori.

La Regione Emilia-Romagna spinge molto anche sul versante dell’innovazione e ha finanziato negli ultimi anni diversi progetti di ricerca. Infine, nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2021-2027, la Regione Emilia-Romagna chiede la creazione di un’Organizzazione comune di mercato zootecnico, sull’esempio del settore dell’ortofrutta, per favorire le relazioni tra i vari anelli della filiera.

Inizialmente si rimane in attesa dei 50 milioni stanziati con il Decreto Rilancio, di cui 13 milioni per il settore suinicolo (9 milioni per i prosciutti e 4 per i salumi). Nel breve periodo servono poi ulteriori risorse per finanziare altri bandi per lo smaltimento delle eccedenze di salumi e nel caso dei prodotti a marchio Igp deve esser specificato che la carne sia di origine italiana, possibili anche interventi mirati di ammasso a prodotti realizzati con carni italiane. La Regione punta anche a modelli di contratto di filiera che premi la qualità in base a peso morto, classificazione e destinazione...

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Giovedì, 28 maggio 2020/Italia.https://www.regione.emilia-romagna.it

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