Dal 1° aprile 2015 l'indicazione dell'origine per le carni anche suine. Sarà obbligatorio introdurre in etichetta il luogo dell'allevamento e della macellazione, mentre l'origine potrà apparire, su base volontaria se la carne é ottenuta da animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese.Il provvedimento è teso a stabilire che gli operatori del settore alimentare dovranno indicare sulle etichette delle carni fresche, refrigerate o congelate di suino, ovino, caprino e pollame destinate ad essere commercializzate il Paese di origine o il luogo di provenienza in cui gli animali sono stati allevati e macellati.
La bozza comprende una serie dettagliata di norme (v. schema a cura della DG AGRI) adattata ad ogni tipo di produzione, in modo da garantire che il luogo di allevamento indicato è quello in cui l'animale ha trascorso una parte sostanziale della sua vita. La proposta dovrà ora essere formalmente adottata dalla Commissione e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni.
Il Ministro della Salute inoltre precisa che sono state recepite talune nostre osservazioni sull'allungamento del periodo minimo di allevamento per l'indicazione del Paese di origine.
Decisione non unanime- La decisione non ha ottenuto l'unanimità nel Comitato europeo per la catena alimentare, ma é stata approvata - secondo quanto appreso - con 277 voti a favore (tra cui l'Italia), 37 voti contrari (Svezia e Polonia) e 38 astensioni (Repubblica Ceca, Belgio e Romania). La proposta sarà ufficialmente varata dalla Commissione Ue nei prossimi giorni per entrare in vigore il primo aprile 2015.
Di fatto, si introduce un sistema obbligatorio di etichettatura che stabilisce un nesso tra la carne e la provenienza dell'animale. Interesserà le carni siune, pollo, pecora e capra.
Giovedì, 5 dicembre 2013/Italia.http://www.salute.gov.it